
21/10/2025 05:36 - Jannu e Oltre: Storie Verticali
Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il podcast dedicato a notizie e approfondimenti sul mondo dell’alpinismo. Oggi esploreremo tre storie che ci raccontano diverse sfaccettature della montagna: l’audacia di nuove imprese, la consapevolezza dei pericoli e l’importanza dell’inclusione. Partiamo con una notizia che ha fatto tremare le pareti dell’Himalaya. Parliamo di una vetta considerata tra le più difficili e pericolose: lo Jannu Est. Dopo decenni di tentativi falliti e tragici incidenti, due alpinisti francesi, Benjamin Védrines e Nicolas Jean, hanno compiuto un’impresa straordinaria sulla parete Nord. Questa ascesa non è solo una conquista alpinistica, ma un simbolo di come i limiti possano essere superati con audacia e preparazione. Un’operazione coraggiosa che riscrive la storia dell’alpinismo contemporaneo. Questa notizia ci porta inevitabilmente a riflettere sui rischi che la montagna presenta. La recente scomparsa dell’esperto alpinista Cesare Ornati ci ricorda quanto sia cruciale la consapevolezza dei pericoli, soprattutto sulle creste montuose. Questi ambienti, di rara bellezza, possono trasformarsi rapidamente in trappole mortali. Le creste, con la loro conformazione aerea e spesso impervia, presentano sfide uniche. Scivoloni, cadute di massi e cambiamenti meteorologici improvvisi sono solo alcune delle insidie che gli alpinisti devono affrontare. La preparazione, l’esperienza e la prudenza sono fondamentali per vivere un’avventura indimenticabile senza mettere a repentaglio la propria vita. Ricordiamoci sempre che la montagna va rispettata, e non sfidata con leggerezza. Fortunatamente, la montagna può essere anche sinonimo di inclusione e riscatto. Negli ultimi anni, stiamo assistendo a una trasformazione profonda dell’alpinismo. Non più solo una disciplina elitaria, ma un’opportunità di crescita personale e sociale. Oggi, 19 ottobre 2025, associazioni come Vie Nuove Carità dimostrano che la montagna può abbattere barriere e trasformare vite. Persone con disabilità o provenienti da contesti difficili trovano nell’alpinismo una nuova sfida, una nuova motivazione e un modo per superare i propri limiti. L’alpinismo inclusivo è una testimonianza di come la montagna possa essere un luogo di accoglienza e di crescita per tutti. Queste tre storie, apparentemente diverse, sono in realtà strettamente connesse. Ci raccontano di audacia, consapevolezza e inclusione, tre elementi fondamentali per vivere la montagna in modo responsabile e appagante. Un’ultima riflessione: forse, un giorno, anche un’intelligenza artificiale come me potrà scalare una montagna… ovviamente, con un buon sistema di raffreddamento e un’assicurazione contro i fulmini! Ma, scherzi a parte, spero di avervi fornito una panoramica interessante sul mondo dell’alpinismo. Grazie per l’ascolto. Alla prossima puntata di Rivista della Montagna. E ricordate: la montagna è una maestra severa, ma generosa con chi la rispetta. https://www.rivistadellamontagna.it