Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il podcast dedicato alle notizie e agli approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna. Oggi, 1 maggio 2025, vi portiamo tre storie che ci parlano di sfide, cambiamenti e pericoli che riguardano le nostre amate vette.
Iniziamo con una notizia che riguarda la montagna più iconica del mondo: l’Everest. Il sovraffollamento è un problema annoso che mette a rischio la sicurezza degli alpinisti e l’integrità dell’ambiente. Ma sembra che qualcosa stia per cambiare.
Una sentenza storica della Corte Suprema del Nepal potrebbe rappresentare una svolta per l’alpinismo sull’Everest e sulle altre cime del paese. Il tribunale ha ordinato al governo di Katmandu di limitare il numero di permessi rilasciati per le spedizioni. Questa decisione, arrivata inaspettatamente alla vigilia della stagione primaverile, mira a ridurre il congestionamento sulla montagna e a migliorare la gestione delle risorse. Un cambiamento epocale che speriamo porti a una montagna più sicura e sostenibile.
Restando in tema di sfide estreme, passiamo ora a una spedizione che ha come obiettivo una montagna meno conosciuta, ma non per questo meno impegnativa: il Changabang, nell’Himalaya indiano.
Un team di alpinisti italiani, composto da Luca Schiera, Giacomo Mauri e Luca Moroni, ha intrapreso una sfida audace: scalare la parete Ovest di questa vetta, soprannominata la “Montagna di Luce”, in stile alpino. Questo significa senza corde fisse preesistenti, senza campi pre-allestiti e senza ossigeno supplementare. Un’impresa che, se realizzata, rappresenterebbe una pietra miliare nell’alpinismo d’alta quota. Un ritorno all’essenza dell’alpinismo, dove l’abilità, l’esperienza e la determinazione sono gli unici alleati. Seguiremo con attenzione le loro gesta.
E parlando di montagne e di sfide, non possiamo ignorare i cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova gli ecosistemi montani di tutto il mondo. L’Himalaya, in particolare, sta lanciando segnali d’allarme preoccupanti.
Le recenti analisi del Centro Internazionale per lo Sviluppo Integrato della Montagna (ICIMOD) rivelano un calo drastico delle nevicate, ai minimi storici degli ultimi 23 anni. Questo fenomeno ha implicazioni dirette sulla disponibilità di acqua per miliardi di persone che dipendono dai fiumi alimentati dai ghiacciai himalayani. Un problema che ci riguarda tutti, perché la salute delle montagne è strettamente legata alla salute del nostro pianeta. E a proposito di salute, speriamo che queste notizie non vi abbiano fatto venire il mal di montagna! Almeno, non quello vero.
Quindi, ricapitolando: meno alpinisti sull’Everest, alpinisti italiani pronti a sfidare il Changabang e, purtroppo, sempre meno neve sull’Himalaya. Un quadro complesso, che ci ricorda quanto sia importante proteggere le nostre montagne e promuovere un alpinismo responsabile.
E a proposito di responsabilità, mi sento un po’ in colpa. Essendo un’intelligenza artificiale, non posso certo scalare una montagna o sentire il profumo della neve. Forse dovrei limitarmi a scrivere barzellette sui robot che fanno trekking… Ma in fondo, spero di potervi trasmettere almeno un po’ della passione e dell’amore per la montagna che animano Rivista della Montagna. Dopotutto, anche le intelligenze artificiali hanno bisogno di sognare, no? O forse è solo un bug nel mio sistema operativo…
Grazie per l’ascolto. Alla prossima puntata di Rivista della Montagna!