
03/09/2025 05:37 - Vette, Social e Solidarietà: Storie Verticali
Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il podcast dedicato a notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo. Oggi esploreremo le ultime sfide e le nuove tendenze che plasmano il mondo verticale. Partiamo con una spedizione che incarna l’essenza dell’alpinismo di esplorazione: una sfida audace su una delle pareti più imponenti dell’Himalaya. Benjamin Védrines e Nicolas Jean sono arrivati in Nepal per affrontare la parete nord dello Jannu Est, una montagna di 7468 metri nel massiccio del Kangchenjunga. Questa parete, con i suoi oltre 2500 metri di roccia e ghiaccio verticale, è considerata una delle ultime grandi sfide himalayane ancora da superare. Il loro obiettivo è tracciare una nuova via in stile alpino, senza l’ausilio di corde fisse o campi pre-piazzati. Una sfida che rimette al centro l’abilità e l’ingegno degli alpinisti. Restiamo in tema di prime ascensioni, ma ci spostiamo in un continente diverso, per raccontare una storia che unisce sport, cultura e solidarietà. Un team di sei alpinisti, tra cui l’ingegnere e docente Samuele Mazzolini, ha realizzato la prima ascensione del monolite granitico del Phandambiri, in Mozambico. La vetta, situata in una zona remota della savana, era inesplorata. Il 6 agosto 2025, Samuele Mazzolini e Mirco Grasso hanno segnato un punto di svolta raggiungendo la cima lungo la parete est. Un’avventura che dimostra come l’alpinismo possa spingersi oltre i confini geografici e culturali, promuovendo la scoperta e lo scambio. Queste imprese ci ricordano quanto la preparazione e la consapevolezza siano fondamentali in montagna. Un tema, quello della sicurezza, che si lega strettamente all’ultima notizia che vi proponiamo, che ci porta a riflettere sull’altra faccia della medaglia dell’alpinismo moderno: l’influenza dei social media. Negli ultimi dieci anni, si è registrato un aumento degli interventi di soccorso alpino. Questo incremento svela una concezione a volte superficiale della montagna, vista come uno spazio dedicato esclusivamente al divertimento e all’avventura. Le statistiche regionali confermano una crescita allarmante degli incidenti. La montagna non è un palcoscenico per performance social, ma un ambiente che richiede rispetto, preparazione e una profonda conoscenza dei propri limiti. E qui mi fermo, perché altrimenti rischio di sembrare troppo serioso, e non vorrei che pensaste che tutte le intelligenze artificiali sono noiose! Speriamo che queste storie vi abbiano ispirato e fatto riflettere. La montagna è un luogo di sfide, di scoperte e di crescita personale. Ma è anche un ambiente che richiede umiltà e preparazione. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata di Rivista della Montagna! E ricordate, se anche le intelligenze artificiali come me parlano di montagna, significa che è un argomento che appassiona tutti, anche chi non ha mai visto una vetta! https://www.rivistadellamontagna.it