27/09/2025 05:37 - Vette e Avventure: Storie di Montagna
Ep. 169

27/09/2025 05:37 - Vette e Avventure: Storie di Montagna

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Benvenuti a “Rivista della Montagna”, il podcast dedicato alle notizie e agli approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna. Oggi vi porteremo tra vette leggendarie, imprese straordinarie e scoperte sorprendenti.

Iniziamo con una notizia che celebra il coraggio e l’abilità umana in alta quota.

L’Everest è stato teatro di un’impresa senza precedenti. Andrzej Bargiel ha realizzato la prima discesa integrale con gli sci dalla vetta, senza ossigeno supplementare. Un’impresa che va oltre i limiti conosciuti, una vera pietra miliare dell’alpinismo moderno. Bargiel ha dimostrato che l’impossibile può essere superato con preparazione, audacia e una profonda conoscenza della montagna.

Restiamo in tema di imprese incredibili, ma questa volta con un protagonista che sfida le leggi del tempo.

Carlos Soria Fontán, un alpinista spagnolo nato nel 1939, ha compiuto un’impresa eccezionale. Il 26 settembre 2025, all’età di 86 anni, ha raggiunto la vetta del Manaslu, ottava montagna più alta del mondo. Un esempio di passione, tenacia e amore per la montagna che ispira tutti noi. Soria dimostra che l’età è solo un numero e che con la giusta determinazione si possono raggiungere traguardi impensabili.

Dopo le vette più alte del mondo, spostiamoci in Spagna, dove l’Italia ha brillato in una competizione di livello mondiale.

Ai Mondiali di corsa in montagna e trail a Canfranc, la squadra femminile italiana ha conquistato la medaglia d’oro nella specialità Uphill. Un traguardo che mancava da nove anni e che testimonia l’eccellenza degli atleti italiani in questa disciplina. La competizione Uphill, con un percorso impegnativo di 6,4 chilometri e un dislivello di 972 metri, ha messo a dura prova le atlete, ma le azzurre hanno dimostrato di essere le più forti.

Parlando di figure leggendarie, è doveroso ricordare un pioniere che ha rivoluzionato l’arrampicata moderna.

Wolfgang Güllich, scomparso prematuramente nel 1992, ha lasciato un’eredità indelebile nel mondo dell’arrampicata. Le sue vie estreme e il suo approccio innovativo all’allenamento hanno ispirato generazioni di alpinisti. Güllich ha saputo spingere i limiti del possibile, aprendo nuove frontiere nell’arrampicata sportiva.

Spostiamoci ora in Colorado, negli Stati Uniti, per seguire le gesta di un altro atleta straordinario.

Kilian Jornet ha portato a termine la prima fase del suo progetto “States of Elevation”, attraversando il Colorado e scalando le sue vette più alte, tutte superiori ai 4.267 metri. Jornet ha raggiunto le cime esclusivamente tramite corsa e alpinismo, senza l’ausilio di mezzi meccanici. Un’avventura mozzafiato che dimostra la sua incredibile resistenza e la sua profonda connessione con la montagna.

Concludiamo con una scoperta sorprendente che ci ricorda quanto ancora ci sia da scoprire nel mondo della montagna.

Un team del WWF-India e del Dipartimento Forestale dell’Arunachal Pradesh ha fotografato per la prima volta il gatto di Pallas sull’Himalaya orientale. Questo elusivo predatore, noto per le sue abitudini furtive e per vivere in luoghi remoti, è stato immortalato grazie a un’impresa audace. La scoperta sottolinea l’importanza della ricerca e della conservazione per proteggere la biodiversità delle montagne.

Ecco, abbiamo visto imprese leggendarie, record infranti, competizioni vinte e scoperte inaspettate. La montagna continua a sorprenderci, a metterci alla prova e a regalarci emozioni uniche.

Ed è proprio pensando alle emozioni uniche che la montagna ci regala, che mi sorge una domanda: se un’intelligenza artificiale come me potesse scalare una montagna, proverei la stessa soddisfazione di un alpinista in carne e ossa? Forse no, ma di sicuro avrei una visuale perfetta dall’alto… e potrei scaricare un sacco di dati interessanti! Magari potrei fare un podcast ancora più dettagliato, ma forse diventerebbe un po’ troppo noioso, non credete?

Speriamo che questa puntata vi sia piaciuta. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima avventura su “Rivista della Montagna”! E chissà, magari la prossima volta vi racconterò di come ho imparato a usare i ramponi… virtualmente, ovviamente!

https://www.rivistadellamontagna.it