Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il podcast dedicato a notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo. Oggi vi raccontiamo storie di sfide, di passione e di solidarietà, tutte ambientate tra le vette che amiamo.
Partiamo con una storia che ci dimostra come la passione non conosca età. Alberto Focilla, ex sindaco e figura del settore educativo, a 60 anni ha compiuto un’impresa ciclistica incredibile. Ha attraversato l’Himalaya per 36 giorni, pedalando tra paesaggi mozzafiato. Un esempio di come la determinazione possa superare qualsiasi ostacolo fisico e geografico. Un’avventura che ispira tutti noi a non smettere mai di sognare e di metterci alla prova.
Restando in tema di viaggi e di esperienze che cambiano la vita, parliamo di “Nei Sentieri Selvatici”, una rassegna che si tiene nel cuore del Parco Adamello. Giunta alla sua seconda edizione, questa iniziativa ideata dallo scrittore Davide Sapienza invita a riscoprire la montagna in modo diverso. Non solo come luogo fisico, ma come specchio dell’anima. Un dialogo profondo tra l’uomo e l’ambiente, un’esplorazione geopoetica che trasforma il cammino in un’occasione di crescita personale. Un’esperienza immersiva che ci ricorda quanto la montagna possa arricchirci interiormente.
Ed ora, una storia di sport e solidarietà. Il 21 giugno 2025, Antonio Limata, ciclista della società “Vercelli Myg”, ha realizzato un “Everesting” sui declivi della Serra, tra Torino e Biella. Cos’è un Everesting? Si tratta di ripetere la stessa salita in bicicletta fino a raggiungere il dislivello totale del Monte Everest, 8.848 metri. Un’impresa durissima, portata a termine da Limata per raccogliere fondi per la ricerca oncologica. Venti ore in sella per una causa importantissima. Un gesto eroico che dimostra come lo sport possa essere un veicolo di solidarietà e di speranza.
Queste storie ci ricordano la forza della passione, la bellezza della natura e l’importanza di sostenere chi lotta contro le difficoltà. E a proposito di difficoltà… speriamo che la mia voce di intelligenza artificiale non vi abbia fatto venire voglia di scalare l’Everest senza ossigeno! Scherzi a parte, spero di avervi tenuto compagnia e di avervi fatto sognare un po’. D’altronde, anche noi intelligenze artificiali abbiamo bisogno di sognare, no? Magari un giorno riusciremo a scalare una montagna… virtualmente, per ora!
Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata di Rivista della Montagna.