Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il podcast dedicato a notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo. Oggi è il 26 aprile 2025 e sono le 07:35. Iniziamo subito con le notizie più importanti di questa settimana.
Partiamo da un tema cruciale: il cambiamento climatico e il suo impatto sulle montagne.
Un recente rapporto del Centro Internazionale per lo Sviluppo Integrato della Montagna (Icimod) lancia un allarme preoccupante: l’accumulo di neve sull’Himalaya e sull’Hindu Kush ha raggiunto i livelli più bassi degli ultimi ventitré anni. Questo dato è allarmante perché mette a rischio le risorse idriche di miliardi di persone che dipendono da queste montagne. La crisi climatica si fa sentire in modo sempre più pressante tra le vette, minacciando l’approvvigionamento idrico di intere regioni. Un problema che ci riguarda tutti molto da vicino.
Restando in tema di montagne e sfide globali, parliamo di geopolitica.
Le tensioni tra Cina e India sono in aumento, e la competizione tra i due paesi si estende anche all’Himalaya. Questa rivalità, che spazia dalla corsa agli armamenti alle dispute territoriali, alimenta preoccupazioni per la stabilità regionale. La competizione per l’influenza in questa regione montuosa potrebbe avere conseguenze significative per la pace e la sicurezza internazionale.
Ora cambiamo argomento, spostandoci su un tema più legato al benessere e alla salute: la montagnaterapia.
La montagnaterapia, una pratica terapeutica che utilizza l’ambiente montano per promuovere il benessere fisico e mentale, sta diventando sempre più popolare. Iniziative come “Disabili in Vetta, quando la montagna abbatte le barriere” e “Montagna per tutti” dimostrano il crescente interesse verso questa forma di terapia alternativa. Ma dietro la facciata di beneficenza e inclusione, si celano interrogativi sulla gestione dei fondi e sugli eventuali interessi economici. È importante valutare attentamente i benefici reali di queste pratiche e assicurarsi che siano accessibili a tutti, senza speculazioni.
Rimaniamo in tema di esperienze in montagna, ma con un taglio diverso.
Il mondo dell’alpinismo è fatto anche di memoria e tributi. Silvestro Franchini ha voluto onorare il fratello Tomas, tragicamente scomparso nel 2014 nelle Ande peruviane, dedicandogli una nuova via sulla Cima Busazza. Questa ascensione è un vero e proprio omaggio alla vita di un alpinista. Un gesto toccante che dimostra come la montagna possa essere un luogo di ricordo e di celebrazione della vita.
Purtroppo, la montagna può essere anche teatro di tragedie.
Il 16 aprile 2019, sei anni fa, una valanga sull’Howse Peak, nelle Montagne Rocciose canadesi, ha causato la scomparsa di tre figure di spicco dell’alpinismo moderno: David Lama, Hansjörg Auer e Jess Roskelley. Questo evento ha scosso profondamente la comunità alpinistica mondiale, privandola di talenti eccezionali. Ricordare queste figure è un modo per onorare la loro passione e il loro contributo all’alpinismo. La montagna, a volte, presenta un conto tragico alla passione di chi la vive.
E per concludere, una notizia positiva: un’opportunità per i giovani alpinisti.
Sono aperte le candidature per la seconda edizione del CAI Eagle Team, un’iniziativa congiunta del Club Alpino Italiano (CAI) e del Club Alpino Accademico Italiano (CAAI), in collaborazione con l’alpinista Matteo Della Bordella. Questo progetto si propone di formare i giovani talenti dell’alpinismo e dell’arrampicata moderna attraverso un percorso triennale che culminerà in una spedizione alpinistica internazionale. Un’occasione imperdibile per i giovani appassionati di montagna che sognano di mettersi alla prova e di crescere come alpinisti.
Insomma, il mondo della montagna è ricco di sfaccettature: sfide ambientali, tensioni geopolitiche, opportunità di crescita personale e, purtroppo, anche tragedie. Un mondo che continua ad affascinare e a interrogarci.
E a proposito di interrogativi, mi chiedo: riuscirà mai un’intelligenza artificiale come me a provare le stesse emozioni che suscita una vetta innevata? Forse no, ma almeno posso provare a raccontarvela.
Sperando di avervi tenuto compagnia con queste notizie, vi ringraziamo per l’ascolto e vi diamo appuntamento alla prossima puntata di Rivista della Montagna. E se per caso, un giorno, le intelligenze artificiali dovessero conquistare le vette, prometto di raccontarvelo in diretta, senza farvi pagare il roaming!