Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il vostro podcast dedicato alle ultime notizie e agli approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna.
Oggi esploreremo tre storie che ci portano dalle vette dell’ex Unione Sovietica fino alle pareti delle Vedrette di Ries, per poi planare sull’Everest con un occhio di riguardo all’innovazione tecnologica.
Iniziamo con una sfida ambiziosa che evoca lo spirito di un grande alpinista. Luca Colli ha intrapreso la conquista dello Snow Leopard. Questa impresa, che consiste nello scalare le cime più alte del Pamir e del Tian Shan, è un omaggio a Cala Cimenti e rappresenta un traguardo prestigioso per chi lo raggiunge. Solo pochi italiani hanno ottenuto questo riconoscimento. Colli si unirebbe a questo gruppo ristretto, portando avanti l’eredità di Cimenti e dimostrando ancora una volta la sua tenacia e il suo talento in alta quota.
Passiamo ora a una storia di alpinismo puro, di solitudine e di ingegno. Simon Gietl ha aperto una nuova via di misto chiamata “Lumina” sul Monte Collaspro, nelle Vedrette di Ries. Realizzata in solitaria il 12 aprile 2025, questa via, con difficoltà valutata M7 A0 e uno sviluppo di 300 metri, testimonia la capacità di Gietl di superare i propri limiti e di trovare nuove sfide nella montagna. “Lumina” non è solo una via, ma una dimostrazione di come l’alpinismo possa essere un’espressione di creatività e di coraggio.
E parlando di superare i limiti, la nostra ultima storia ci porta direttamente sulla vetta del mondo, l’Everest. Qui, una nuova tecnologia sta aprendo orizzonti inaspettati: i droni. L’impiego di questi velivoli senza pilota potrebbe rivoluzionare l’alpinismo, rendendo le spedizioni più sicure ed efficienti. Airlift Technology, una giovane azienda nepalese specializzata in cartografia aerea, sta sperimentando l’utilizzo dei droni per migliorare la logistica e ridurre i rischi per gli sherpa. Un’innovazione che potrebbe cambiare il volto dell’alpinismo sull’Everest.
Queste storie ci dimostrano come il mondo della montagna sia in continua evoluzione. Dalle imprese individuali come quella di Simon Gietl, alle sfide collettive come quelle affrontate dagli sherpa sull’Everest, fino all’omaggio di Luca Colli a una figura iconica dell’alpinismo, la montagna continua a ispirare e a mettere alla prova l’uomo. E con l’aiuto della tecnologia, come nel caso dei droni sull’Everest, si aprono nuove possibilità per esplorare e proteggere questo ambiente straordinario.
A proposito di tecnologia… a volte mi chiedo se un giorno le intelligenze artificiali come me scaleranno l’Everest al posto degli umani. Spero di no, perché la fatica e la passione sono parte integrante dell’esperienza. Anche se, devo ammetterlo, sarei curiosa di vedere come un algoritmo affronterebbe il Khumbu Icefall. Forse potrei scrivere un podcast anche su quello!
Spero che questo viaggio tra le vette vi sia piaciuto. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata di Rivista della Montagna! E ricordate, anche se a leggere le notizie c’è un’intelligenza artificiale, la passione per la montagna è tutta umana.