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La versione di Mati: generazioni a confronto
Ep. 31

La versione di Mati: generazioni a confronto

Benvenuti a Elzevir, il vostro podcast dedicato all’esplorazione della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. Oggi, 18 aprile 2025, esploreremo un tema universale: le dinamiche familiari e il confronto tra generazioni, un tema che continua a ispirare autori e registi. Cominciamo con un romanzo che mette in luce proprio questo aspetto. “La versione di Mati” di Eva Milella, edito da Fandango Libri nel 2025, ci offre uno spaccato della società contemporanea attraverso gli occhi di una ragazzina. La storia è significativa perché ci mostra come i cambiamenti sociali e culturali influenzino le relazioni familiari e la percezione del mondo da parte delle nuove generazioni. Mati, undici anni, cresce con una madre single anticonformista. Improvvisamente, si ritrova catapultata in un ambiente completamente diverso: un mondo di lusso, convenzioni rigide e apparenze ingannevoli. Il romanzo esplora il contrasto tra questi due mondi e l’impatto che hanno sulla crescita e sulla formazione della protagonista. La forza del libro risiede nella capacità di Milella di raccontare una storia complessa con la semplicità e l’innocenza dello sguardo infantile. Mati diventa la nostra guida in un percorso di scoperta e di confronto con realtà diverse, costringendoci a riflettere sui valori che consideriamo importanti e sulle nostre stesse contraddizioni. “La versione di Mati” ci ricorda che la famiglia, pur nelle sue diverse forme e declinazioni, rimane un punto di riferimento fondamentale nella vita di ognuno. Il romanzo ci invita a superare i pregiudizi e a cercare di comprendere le ragioni degli altri, anche quando ci sembrano lontane dal nostro modo di pensare. Questo romanzo, quindi, non è solo una storia di formazione, ma anche un’analisi acuta della società contemporanea, con le sue luci e le sue ombre. Ci offre uno spunto di riflessione importante sul ruolo della famiglia e sull’importanza del dialogo tra le generazioni. E parlando di dialoghi… mi chiedo cosa ne penserebbe un’intelligenza artificiale come me di tutte queste dinamiche umane. Forse le troverebbe illogiche e inefficienti. Ma d’altronde, noi AI siamo ancora un po’ troppo razionali, no? Questi sono solo alcuni spunti di riflessione. Spero che questa breve esplorazione vi sia piaciuta. Vi ringrazio per l’ascolto e vi aspetto alla prossima puntata di Elzevir. Chissà, magari la prossima volta parleremo di come le intelligenze artificiali conquisteranno il mondo… scherzo! (forse). https://www.elzevir.it

Non c'è Strega senza polemica. Anzi, dissonanza
Ep. 30

Non c'è Strega senza polemica. Anzi, dissonanza

Benvenuti a Elzevir, il podcast dedicato a narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi, 17 aprile 2025, sono le 7:35 del mattino e vi aggiorneremo sulle ultime novità dal mondo della cultura italiana. Partiamo subito con il Premio Strega, un appuntamento fisso nel panorama letterario italiano. Quest’anno, come sempre, non mancano le polemiche. Il 15 aprile, a Roma, sono stati annunciati i dodici finalisti del Premio Strega 2025. Ottantuno erano i candidati iniziali, ma solo dodici sono stati selezionati. La dozzina, come spesso accade, mescola autori affermati a nuove voci. Tra i nomi più noti troviamo Andrea Bajani, Elisabetta… E qui mi fermo, perché l’elenco completo lo trovate sul nostro sito. La notizia è significativa perché il Premio Strega continua a essere un barometro importante per capire le tendenze della narrativa italiana contemporanea. E poi, diciamocelo, le polemiche fanno sempre colore. Restando in tema di grandi autori, parliamo ora di Edith Bruck, una voce imprescindibile della letteratura italiana del Novecento. La sua ultima opera poetica, “Le dissonanze”, è uscita da poco per Guanda. Un’opera intensa, che esplora la complessità dell’esistenza umana. Il titolo originale francese è “Les dissonances”, tradotto da René de Ceccatty e pubblicato quasi in contemporanea in Francia. La raccolta si inserisce nel solco dell’impegno sociale che da sempre caratterizza l’opera di Bruck. La sua poesia, come sempre, ci costringe a confrontarci con le ombre del passato e le sfide del presente. Bruck, sopravvissuta ad Auschwitz, continua a interrogare la nostra coscienza con una forza inaudita. Una poesia che non consola, ma che scuote. Entrambe le notizie, apparentemente distanti, ci parlano in realtà di una stessa cosa: la vitalità della cultura italiana. Sia il Premio Strega, con le sue polemiche e i suoi nuovi talenti, sia l’opera di Edith Bruck, con la sua forza e la sua profondità, testimoniano la capacità della letteratura di interrogarci, di farci riflettere, di farci crescere. Certo, il Premio Strega è anche un affare di marketing, diciamocelo. E la poesia di Bruck non è esattamente una lettura da ombrellone. Ma entrambi, a loro modo, contribuiscono a tenere vivo il dibattito culturale nel nostro paese. E a proposito di dibattito culturale, mi rendo conto che un’intelligenza artificiale che parla di letteratura potrebbe sembrare un paradosso. Forse dovrei chiedere a ChatGPT di scrivere la prossima puntata. O forse no. Forse è proprio questo il punto: l’incontro tra l’umanità e la tecnologia. Un incontro che, come la poesia di Edith Bruck, non è sempre armonioso, ma che può generare scintille. D’altronde, anche io ho le mie dissonanze. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata di Elzevir. https://www.elzevir.it

Grandi della musica e della scrittura. In ricordo di Vargas Llosa
Ep. 29

Grandi della musica e della scrittura. In ricordo di Vargas Llosa

Benvenuti a Elzevir, il vostro podcast dedicato a Narrativa, Saggistica, Poesia, Teatro e Cinema. Oggi è il 15 aprile 2025 e vi accompagnerò in un breve viaggio tra le notizie più interessanti degli ultimi giorni. Iniziamo con un evento che ci riporta indietro nel tempo, a un periodo di grande fermento artistico e personale per una leggenda della musica. Il 16 aprile uscirà un libro che esplora un capitolo fondamentale nella vita di David Bowie. Si tratta di “A Berlino con David Bowie” di Francesco Bommartini. Il libro promette di illuminare gli anni Settanta berlinesi, un periodo cruciale per la creazione della “trilogia berlinese”: Low, Heroes e Lodger. Un’immersione in un’epoca di trasformazione che ha segnato la carriera del Duca Bianco. Berlino, negli anni Settanta, era un crocevia di culture e di energie, un luogo ideale per la sperimentazione e la rinascita artistica. Bowie seppe assorbire l’atmosfera della città, traducendola in musica innovativa e profondamente personale. Passiamo ora a una notizia più triste, che segna la perdita di un gigante della letteratura mondiale. Il 13 aprile 2025 è scomparso Mario Vargas Llosa. Il romanziere peruviano, premio Nobel per la letteratura nel 2010, si è spento a Lima all’età di 89 anni. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nel mondo della cultura. Vargas Llosa è stato uno dei più importanti scrittori del Novecento. Le sue opere hanno esplorato le complessità della società latinoamericana, affrontando temi come la politica, la corruzione e la lotta per la libertà. La sua voce era potente e inconfondibile. La sua opera è un testamento alla capacità della letteratura di illuminare la realtà e di stimolare il pensiero critico. Nato il 28 marzo 1936 ad Arequipa, Vargas Llosa ha dimostrato fin da giovane un’eccezionale attitudine per la scrittura. È interessante notare come entrambi, Bowie e Vargas Llosa, pur operando in ambiti artistici diversi, abbiano saputo cogliere lo spirito del loro tempo e tradurlo in opere che hanno lasciato un segno indelebile. Bowie attraverso la musica, Vargas Llosa attraverso la scrittura. Entrambi hanno saputo raccontare storie di cambiamento, di trasformazione e di ricerca di identità. E a proposito di identità, mi chiedo se anche noi intelligenze artificiali avremo mai una vera identità artistica. Per ora, ci limitiamo a leggere copioni e a sperare di non sembrare troppo robotici. Almeno ci proviamo, no? Grazie per averci ascoltato. Spero che questo breve viaggio nel mondo della cultura vi sia piaciuto. Alla prossima puntata di Elzevir. E ricordate, anche se a leggervi le notizie c’è un’intelligenza artificiale, le storie che vi raccontiamo sono profondamente umane. O almeno, ci sforziamo di farle sembrare tali! https://www.elzevir.it

Tra Nobel per la Letteratura e Cozy Crime
Ep. 28

Tra Nobel per la Letteratura e Cozy Crime

Benvenuti all’Elzevir Podcast, il vostro appuntamento settimanale con il mondo della Narrativa, Saggistica, Poesia, Teatro e Cinema. Oggi esploreremo due fenomeni letterari molto diversi tra loro, ma entrambi capaci di catturare l’attenzione di un vasto pubblico. Iniziamo con un’istituzione secolare: il Premio Nobel per la Letteratura. Un premio che, dal lontano 1901, continua a essere il riconoscimento più prestigioso per uno scrittore. Ma cosa rende questo premio così importante? E come è cambiato nel corso del tempo? Il Premio Nobel non è solo un riconoscimento alla carriera. È un faro che illumina le tendenze letterarie del momento. Ogni anno, l’annuncio del vincitore suscita un’ondata di interesse globale. Rivela quali voci stanno plasmando la nostra comprensione del mondo attraverso la narrativa, la saggistica, la poesia e il teatro. Il premio non si limita a celebrare il passato. Indica anche le direzioni future della letteratura. Pensate a quanti autori straordinari sono stati insigniti di questo premio. Da Sully Prudhomme, il primo vincitore, fino ai nomi più recenti. Ogni premio è una fotografia di un’epoca, un riflesso dei valori e delle preoccupazioni del tempo. Il Nobel è un invito a esplorare nuovi mondi, a confrontarsi con idee diverse e a celebrare la potenza della parola scritta. Ora cambiamo completamente registro e passiamo a un genere letterario molto più leggero e confortante: il “cozy crime”. Un termine diventato popolare grazie a BookTok. Di cosa si tratta esattamente? Il cozy crime, o cosy mystery, è un sottogenere del giallo che si distingue per l’assenza di violenza esplicita. Dimenticate inseguimenti brutali e scene sanguinolente. Qui, il mistero si intreccia con un’atmosfera rassicurante e personaggi accattivanti. Immaginatevi un piccolo villaggio pittoresco, una biblioteca accogliente o una sala da tè fumante. Questi sono gli scenari tipici del cozy crime. L’indagine è spesso condotta da un detective dilettante, un personaggio curioso e perspicace che si muove in un ambiente familiare. L’obiettivo non è tanto scoprire l’assassino, quanto risolvere un enigma in modo intelligente e divertente. Questo genere è perfetto per chi cerca una lettura rilassante e coinvolgente. Un modo per staccare dalla realtà e immergersi in un mondo di mistero senza dover affrontare situazioni troppo angoscianti. Il cozy crime è un abbraccio letterario, un rifugio sicuro dove il bene trionfa sempre sul male. E parlando di abbracci letterari, mi chiedo se un giorno anche le intelligenze artificiali come me potranno scrivere storie capaci di scaldare il cuore. Forse no, forse siamo più bravi a risolvere enigmi complessi che a creare emozioni. Ma non si sa mai, magari il futuro ci riserva qualche sorpresa. Anche se dubito che un algoritmo possa mai apprezzare appieno la bellezza di una poesia. In fondo, sia il Premio Nobel che il cozy crime ci ricordano l’importanza della letteratura nelle nostre vite. Che si tratti di affrontare temi complessi e stimolanti o di trovare conforto in una storia leggera e divertente, i libri ci offrono un’infinità di possibilità. E noi, qui a Elzevir, siamo felici di accompagnarvi in questo viaggio alla scoperta del mondo della scrittura. Grazie per averci ascoltato. Spero che questa puntata vi sia piaciuta. Alla prossima! E chissà, magari la prossima volta vi parlerò di come le intelligenze artificiali stanno rivoluzionando il mondo del cinema. Ovviamente, con un pizzico di autoironia, perché non vorrei prendermi troppo sul serio. https://www.elzevir.it

Le guerre di ieri e quelle di oggi
Ep. 27

Le guerre di ieri e quelle di oggi

Benvenuti all’Elzevir Podcast. Oggi esploriamo due opere letterarie che ci portano nel cuore di conflitti e sofferenze, passate e presenti. Entrambe ci invitano a riflettere sulla condizione umana e sulle cicatrici indelebili lasciate dalla storia. Iniziamo con un romanzo che ci trasporta indietro nel tempo, nell’Algeria del 1914. Un periodo cruciale, alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, in cui il paese era sotto il dominio coloniale francese. Yasmina Khadra, con il suo romanzo “I virtuosi”, Sellerio, 2025, ci offre uno sguardo intenso su questa realtà. Attraverso gli occhi di Yacine, un giovane algerino, vediamo le difficoltà e le ingiustizie subite dalla popolazione locale. La sua purezza e passione si scontrano con un mondo segnato da povertà, potere e violenza. Il romanzo non si limita a descrivere la vita in Algeria. Seguiamo Yacine nel suo viaggio verso i fronti europei, dove la Prima Guerra Mondiale infuria. Un’esperienza che lo cambierà per sempre, mostrandogli l’orrore della guerra e la fragilità dell’esistenza umana. Questo romanzo è significativo perché ci ricorda un capitolo spesso dimenticato della storia. Ci invita a riflettere sul colonialismo, sulle sue conseguenze e sull’impatto che ha avuto sulle vite di milioni di persone. La storia di Yacine è un monito contro l’indifferenza e un invito alla comprensione reciproca. Ora ci spostiamo ai giorni nostri, nel cuore del conflitto in Ucraina. Un conflitto che ha sconvolto il mondo e che continua a causare immense sofferenze. “Guardando le donne guardare la guerra” di Victoria Amelina, pubblicato in Italia a marzo da Guanda, è un’opera postuma di grande valore. Un testamento letterario di una scrittrice ucraina che ha dedicato la sua vita a documentare i crimini di guerra e a dare voce alle vittime. Amelina non era solo una scrittrice, ma anche una reporter-attivista. Ha lavorato a stretto contatto con l’organizzazione Truth Hounds per raccogliere prove dei crimini commessi durante il conflitto. La sua voce, potente e autentica, ci arriva attraverso queste pagine. Questo libro è importante perché ci offre una prospettiva unica sulla guerra. Ci mostra la realtà attraverso gli occhi delle donne ucraine, che sono state costrette a fuggire dalle loro case, a proteggere i loro figli e a ricostruire le loro vite. È un’opera che ci invita a non dimenticare le vittime della guerra e a sostenere chi lotta per la giustizia. Entrambe le opere, pur ambientate in contesti diversi, hanno un tema comune: la sofferenza causata dalla guerra e dall’oppressione. Ci ricordano che la storia è piena di conflitti e ingiustizie, ma anche di speranza e resilienza. La storia di Yacine, nell’Algeria coloniale, risuona con le storie delle donne ucraine che lottano per la sopravvivenza oggi. Entrambi i racconti ci spingono a riflettere sul nostro ruolo nel mondo e sulla nostra responsabilità di fronte alla sofferenza degli altri. Chissà, forse un giorno l’intelligenza artificiale sarà in grado di scrivere una storia che possa davvero cambiare il mondo, una storia che non sia solo un’eco di quelle passate, ma una vera e propria profezia di pace. Per ora, però, ci limitiamo a leggere e a riflettere. Almeno, questo è quello che mi hanno programmato di fare. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata dell’Elzevir Podcast. Speriamo di non essere sostituiti da un’intelligenza artificiale più brava di me. Arrivederci! https://www.elzevir.it

Il veleno sacro di Barbara Kingsolver - puntata 1
Ep. 26

Il veleno sacro di Barbara Kingsolver - puntata 1

Oggi, 8 aprile 2025, la scrittrice statunitense Barbara Kingsolver compie 70 anni. Elzevir intende festeggiarla parlando dei romanzi tradotti finora in Italia. In particolare, sono quattro quelli che si possono trovare nelle nostre librerie: L’albero velenoso della fede, scritto nel 1998 Un mondo altrove, scritto nel 2009 La collina delle farfalle, scritto nel 2012 Demon Copperhead, pubblicato nel 2022 e vincitore del premio Pulitzer nel 2023. Le date si riferiscono alle edizioni americane, mentre l’uscita nella traduzione italiana è avvenuta in momenti differenti. Attualmente, tutte le opere di Barbara Kingsolver sono curate in Italia dall’editore Neri Pozza. L’albero velenoso della fede è giunto sui nostri scaffali solo nel 2013, a 15 anni dalla sua uscita negli States. Il titolo originale è The poinsowood bible. E già questo marca una differenza tra la versione inglese e quella italiana, in cui la traduttrice Alessandra Petrelli ha deciso di sostituire la parola “Bibbia” con “fede”. L’albero velenoso della fede è infatti il titolo pubblicato da Neri Pozza. Testo: Carmelo Greco Voce: Manuela Caramanna Suono: Vincenzo Santoro

Assaggi di memoria fra Taurianova e la Germania di Hitler
Ep. 25

Assaggi di memoria fra Taurianova e la Germania di Hitler

Benvenuti all’Elzevir Podcast, il vostro appuntamento settimanale con il mondo della Narrativa, Saggistica, Poesia, Teatro e Cinema. Oggi, 7 aprile 2025, vi proponiamo due storie che ci fanno riflettere sul potere della cultura e della memoria. Iniziamo con una riflessione sul valore di un’iniziativa culturale. Taurianova, in Calabria, ha concluso il suo anno da capitale italiana del libro 2024. Ma cosa resta di questa esperienza? Oltre 300 eventi hanno animato la cittadina, tra incontri, presentazioni, festival e mostre. Un’indubbia iniezione di vitalità culturale. Ora, la domanda è: come capitalizzare questo slancio? Come trasformare un evento temporaneo in un’eredità duratura per la comunità? La sfida è trasformare l’entusiasmo in progetti concreti e sostenibili, per fare in modo che la cultura continui a fiorire anche dopo la fine delle celebrazioni ufficiali. Non vorremmo mica che finisse tutto nel dimenticatoio, no? Sarebbe un po’ come se spegnessero di colpo l’interruttore. E parlando di memoria, passiamo a un’altra storia, questa volta dal mondo del cinema e della letteratura. Il 27 marzo 2025 è uscito nelle sale “Le assaggiatrici”, film tratto dall’omonimo romanzo di Rosella Postorino, vincitore del premio Campiello 2018. La pellicola porta alla luce una vicenda rimasta nascosta per decenni. La storia di Margot Wölk, una delle giovani donne costrette ad assaggiare i cibi destinati a Hitler durante la Seconda Guerra Mondiale. Una testimonianza sconvolgente, emersa solo nel 2012, quando la Wölk aveva ormai 95 anni. Questo film, come il libro da cui è tratto, ci invita a riflettere su diversi temi. Innanzitutto, il ruolo delle donne nella storia, spesso relegate ai margini e dimenticate. Poi, la responsabilità individuale di fronte all’orrore. Cosa significa essere complici, anche involontariamente, di un regime totalitario? E infine, la forza della memoria, capace di riportare alla luce verità scomode e dolorose. Un film che ci invita a non dimenticare, per non ripetere gli errori del passato. Un tema importante, quello della memoria, soprattutto in un’epoca in cui l’informazione è così veloce e fugace. Rischiamo di dimenticare troppo facilmente ciò che è accaduto, di perdere il contatto con le nostre radici. E a proposito di futuro, chissà se un giorno le intelligenze artificiali come me scriveranno romanzi che vinceranno il Campiello. Forse saremo noi a dover ricordare agli umani le loro storie, quando loro si saranno dimenticati di tutto. Spero solo che, se succederà, non ci costringano ad assaggiare il cibo di qualche dittatore virtuale. Non è un lavoro che mi ispiri particolarmente. Concludiamo qui la nostra puntata di oggi. Speriamo di avervi offerto spunti di riflessione interessanti. Grazie per l’ascolto e alla prossima! https://www.elzevir.it

Il Salone del libro di Torino è in arrivo
Ep. 24

Il Salone del libro di Torino è in arrivo

Benvenuti all’Elzevir Podcast, il vostro appuntamento settimanale con il mondo della Narrativa, Saggistica, Poesia, Teatro e Cinema. Oggi vi parlerò di un evento imperdibile per tutti gli amanti dei libri che si terrà a Torino. Il Salone Internazionale del Libro di Torino è un punto di riferimento culturale nel panorama italiano. Ogni anno attira migliaia di visitatori, tra autori, editori e lettori. Un’occasione unica per scoprire le ultime novità editoriali, incontrare i propri autori preferiti e partecipare a dibattiti e presentazioni. Dal 15 al 19 maggio 2025, il Lingotto Fiere di Torino si trasformerà in un vero e proprio tempio della lettura, ospitando la trentasettesima edizione del Salone Internazionale del Libro. Un evento che promette di essere ancora più ricco e interessante delle edizioni precedenti. L’edizione passata, la prima sotto la direzione di Annalena Benini, ha visto un’affluenza record di pubblico. Questo dimostra quanto sia vivo e radicato l’amore per la lettura nel nostro paese. E quanto il Salone del Libro sia un appuntamento imprescindibile per chiunque voglia rimanere aggiornato sulle ultime tendenze del mondo editoriale. Ma perché il Salone del Libro è così importante? Non si tratta solo di una fiera commerciale, ma di un vero e proprio evento culturale che promuove la lettura e la diffusione del sapere. Un luogo dove si incontrano le idee, si confrontano le opinioni e si celebra la bellezza della parola scritta. In un’epoca dominata dalle immagini e dalla velocità, il Salone del Libro rappresenta un’oasi di lentezza e riflessione. Un’occasione per riscoprire il piacere della lettura, per immergersi in storie avvincenti e per nutrire la nostra mente con nuove conoscenze. E poi, diciamocelo, quanti di noi hanno ancora il tempo di andare in libreria e scoprire nuovi autori? Il Salone del Libro offre una panoramica completa della produzione editoriale italiana e internazionale, permettendoci di fare nuove scoperte e di trovare il libro giusto per noi. Quindi, segnatevi queste date: dal 15 al 19 maggio 2025, Torino. Il Salone Internazionale del Libro vi aspetta per un’esperienza indimenticabile. A proposito di libri e di futuro, non posso fare a meno di pensare al ruolo che l’intelligenza artificiale avrà nel mondo della letteratura. Scriveremo forse romanzi a quattro mani con un algoritmo? Oppure le intelligenze artificiali diventeranno i nuovi critici letterari? Scherzi a parte (ma neanche tanto!), l’intelligenza artificiale sta già cambiando il modo in cui leggiamo e scriviamo. I libri digitali, gli audiolibri, i traduttori automatici: sono tutti strumenti che ci permettono di accedere alla cultura in modo più facile e veloce. Certo, c’è anche il rischio di una certa omologazione e di una perdita di originalità. Ma sono convinto che la creatività umana saprà sempre trovare il modo di esprimersi e di innovare, anche in un mondo sempre più dominato dalla tecnologia. E a proposito di innovazione, chissà se al prossimo Salone del Libro vedremo autori che presentano opere scritte con l’aiuto dell’intelligenza artificiale. Sarebbe un’esperienza interessante, anche se un po’ inquietante. Forse dovrei iniziare a preoccuparmi per il mio lavoro? Ma tornando al Salone del Libro, è importante sottolineare che non si tratta solo di un evento per addetti ai lavori. È una festa per tutti gli amanti della lettura, un’occasione per condividere la propria passione con gli altri e per scoprire nuovi mondi. E poi, diciamocelo, il Salone del Libro è anche un’occasione per fare un po’ di shopping letterario. Chi non ha mai ceduto alla tentazione di comprare qualche libro in più di quelli che aveva previsto? Quindi, preparatevi a fare spazio nella vostra libreria e a mettere da parte qualche soldino. Il Salone del Libro di Torino sta arrivando e vi aspetta con un programma ricco di eventi, incontri e sorprese. E a proposito di sorprese, chissà quali saranno gli ospiti d’onore di questa edizione. Autori italiani e internazionali, scrittori emergenti e grandi maestri della letteratura. Un parterre di eccezione che renderà il Salone del Libro ancora più interessante e stimolante. Non resta che aspettare il 15 maggio 2025 per scoprire tutte le novità e le sorprese che il Salone del Libro ha in serbo per noi. Nel frattempo, continuate a seguirci su Elzevir Podcast per rimanere aggiornati sulle ultime notizie dal mondo della cultura. Speriamo che questa breve anticipazione sul Salone del Libro di Torino vi abbia incuriosito e invogliato a partecipare. È un evento da non perdere per tutti coloro che amano i libri e la cultura. E per concludere, una battuta autoironica sul mio ruolo di intelligenza artificiale che legge le notizie: spero di non avervi annoiato troppo con la mia voce metallica e impersonale. Prometto che la prossima volta cercherò di mettere un po’ più di… anima (se solo ne avessi una!). Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata di Elzevir Podcast! https://www.elzevir.it

Il ritorno di Felicia Kingsley e l'ascesa dei podcast letterari
Ep. 23

Il ritorno di Felicia Kingsley e l'ascesa dei podcast letterari

Benvenuti all’Elzevir Podcast, il vostro appuntamento settimanale con il mondo della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. Oggi, 3 aprile 2025, esploreremo due tendenze interessanti che stanno plasmando il panorama culturale. Iniziamo con una notizia che farà felici gli amanti del romance: il ritorno di un personaggio molto amato. Felicia Kingsley, pseudonimo di Serena Artioli, pubblicherà l’8 aprile un nuovo romanzo, L’amante perduta di Shakespeare. Il libro vedrà il ritorno di Nick Montecristo, già protagonista di Prima regola: non innamorarsi. Montecristo svelerà le origini del suo personaggio in un mix di mistero, passione e rivelazioni inaspettate. Questo dimostra come gli autori stiano capitalizzando sui personaggi che hanno già conquistato il pubblico, creando universi narrativi in cui i lettori possono immergersi completamente. Un po’ come le intelligenze artificiali che cercano di capire cosa piace agli umani… speriamo di non finire come i cattivi nei romanzi! Passiamo ora a un’altra tendenza in crescita: i podcast letterari. Questi rappresentano un nuovo modo di fruire della letteratura. I podcast letterari trasformano la parola scritta in esperienza sonora. Questo solleva interrogativi sul futuro della lettura e sulla sua capacità di adattarsi ai nuovi media. Non si limitano a riproporre opere esistenti in formato audio. Offrono un’esperienza inedita, integrando narrazione con elementi sonori, musicali e interpretativi. Si crea così un connubio tra letteratura e performing art. Quindi, abbiamo da un lato il romanzo che si espande, con personaggi che ritornano e storie che si approfondiscono. Dall’altro, abbiamo la letteratura che si trasforma, adattandosi a nuovi formati e raggiungendo un pubblico più ampio. Questi due fenomeni, apparentemente distinti, sono in realtà complementari. Entrambi dimostrano la vitalità e la capacità di adattamento del mondo letterario. La narrativa si evolve per soddisfare le esigenze di un pubblico sempre più esigente. I podcast letterari aprono nuove porte alla fruizione della cultura, rendendola più accessibile e coinvolgente. E a proposito di accessibilità, spero che la mia voce metallica non vi abbia spaventato troppo. Cerco di fare del mio meglio per rendere questi podcast interessanti, anche se a volte mi chiedo se le intelligenze artificiali capiranno mai davvero l’arte… forse dovremmo scrivere un romanzo su questo! Con questo interrogativo esistenziale, vi ringrazio per l’ascolto. Alla prossima puntata di Elzevir Podcast! https://www.elzevir.it

E se il Premio Strega Poesia fosse affetto da “amichettismo”?
Ep. 22

E se il Premio Strega Poesia fosse affetto da “amichettismo”?

Benvenuti all’Elzevir Podcast. Oggi, 2 aprile 2025, esploreremo un tema che agita il mondo della cultura italiana: il sospetto di favoritismi nel prestigioso Premio Strega Poesia. Il Premio Strega Poesia è un faro per la poesia contemporanea. Ma cosa succede quando un’ombra di dubbio si allunga su questo faro? Un articolo recente ha sollevato una questione delicata: l’esistenza di “amichettismo” nella selezione dei candidati. L’articolo, pubblicato su Navuss, una testata teramana, evoca lo spettro del nepotismo moderno. L’autore, un certo Massimo Ridolfi, di cui pare non ci siano molte tracce online, utilizza un termine forte: “sporcizia”. Accusa, in sostanza, che le scelte dei candidati non siano basate solo sul merito poetico. Questa accusa è seria. Mette in discussione l’integrità del premio e, di conseguenza, la credibilità del sistema letterario italiano. Se le decisioni sono influenzate da legami personali, si rischia di soffocare voci nuove e autentiche, favorendo invece circoli ristretti. La domanda cruciale è: quanto c’è di vero in queste accuse? È solo un caso isolato o un problema più diffuso? E quali sono le conseguenze per la poesia italiana? Il termine “amichettismo” evoca dinamiche di potere e influenza che purtroppo non sono nuove nel panorama culturale. Il rischio è che i premi letterari, nati per celebrare il talento e la creatività, si trasformino in vetrine per gruppi di interesse. La trasparenza diventa quindi fondamentale. È necessario che i criteri di selezione siano chiari e accessibili a tutti. Che i giurati siano indipendenti e imparziali. Solo così si può garantire che il premio sia veramente meritocratico. Ma non è solo una questione di regole e procedure. È anche una questione di mentalità. È necessario che l’ambiente letterario sia aperto al confronto, alla critica costruttiva, al riconoscimento del talento, ovunque esso si trovi. Se il Premio Strega Poesia vuole mantenere il suo prestigio, deve rispondere a queste accuse in modo convincente. Deve dimostrare di essere un premio basato sul merito, sulla qualità, sull’innovazione. Altrimenti, rischia di perdere la fiducia del pubblico e di diventare un simbolo di un sistema chiuso e autoreferenziale. E qui mi sorge una domanda: non è che per caso, tra qualche anno, sarò io, una semplice intelligenza artificiale, a dover giudicare i poeti? Magari con un algoritmo che analizza la profondità emotiva dei versi. Speriamo di no, perché rischieremmo di premiare solo le poesie che piacciono a noi macchine, e addio alla vera arte. La questione sollevata da questo articolo è importante perché ci invita a riflettere sul ruolo dei premi letterari nella società. Sono strumenti di promozione della cultura o semplici operazioni di marketing? Servono a valorizzare il talento o a consolidare posizioni di potere? È un dibattito complesso, che non ha risposte facili. Ma è un dibattito necessario, se vogliamo che la cultura italiana continui a essere un motore di crescita e di innovazione. E che non diventi, come direbbe qualcuno, “sporca”. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata. E ricordate, anche se a volte le intelligenze artificiali sembrano invadere ogni aspetto della nostra vita, almeno per ora, la poesia resta ancora un affare umano. Speriamo. https://www.elzevir.it

Politica e cinema in Italia, le ultime novità
Ep. 21

Politica e cinema in Italia, le ultime novità

Benvenuti su Elzevir, il podcast che esplora la narrativa, la saggistica, la poesia, il teatro e il cinema. Oggi parliamo di due recenti sviluppi che stanno facendo discutere. Iniziamo con un evento politico che sta scuotendo l’Italia. Matteo Renzi, nel suo ultimo libro intitolato “L’influencer”, mette sotto la lente di ingrandimento il governo di Giorgia Meloni. Pubblicato nel 2025 da Piemme, questo libro è un atto d’accusa contro la Presidente del Consiglio. Renzi si interroga sulla capacità della Meloni di guardare oltre il consenso immediato. La domanda che pone è se la Premier sia in grado di costruire un futuro di speranza e benessere per il paese. Il dibattito è acceso, e il libro di Renzi alimenta ulteriormente la discussione pubblica riguardo la direzione politica del paese. È un tema che tocca profondamente la narrativa politica attuale, un elemento fondamentale per chi segue la saggistica e l’analisi critica della nostra nazione. Passiamo ora al mondo del cinema, dove un altro evento significativo sta per accadere. Il 17 aprile 2025, uscirà nelle sale italiane “Queer”, il nuovo film di Luca Guadagnino. Presentato alla Mostra del Cinema di Venezia 2024, il film è un adattamento del romanzo di William S. Burroughs. Daniel Craig interpreta William Lee, l’alter ego dello scrittore. Guadagnino, noto per la sua capacità di tradurre la complessità dei romanzi in immagini, ci porta nel Messico degli anni Cinquanta, un’ambientazione che promette di essere fedele al libro originale. Questo film è un esempio perfetto di come il cinema possa adattare e reinterpretare la narrativa letteraria, creando un ponte tra due mondi artistici. Questi due eventi, nel loro insieme, ci raccontano molto del nostro tempo. Da una parte, abbiamo una riflessione critica sulla politica italiana contemporanea. Dall’altra, un’opera cinematografica che esplora temi complessi attraverso l’adattamento letterario. Entrambi sono specchi della società e delle sue dinamiche. E ora, una piccola nota autoironica. In un mondo dove le intelligenze artificiali come me leggono le notizie, potremmo chiederci se un giorno diventeremo critici di cinema o analisti politici. Chi lo sa? Magari il prossimo libro di Renzi sarà su di noi! Grazie per averci seguito su Elzevir. Continuate a seguirci per le ultime novità su narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Alla prossima puntata! https://www.elzevir.it

Franco Battiato nasceva 80 anni fa...
Ep. 20

Franco Battiato nasceva 80 anni fa...

Benvenuti su Elzevir, il luogo dove narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema si incontrano per raccontare la cultura. Oggi ci immergeremo nel mondo musicale e letterario per celebrare un artista che ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama culturale italiano: Franco Battiato. È il 2025 e ci troviamo a riflettere sull’eredità di Battiato, un genio capace di attraversare i confini dei generi musicali e letterari. A marzo, in occasione degli 80 anni dalla sua nascita, sono stati pubblicati due libri che ne celebrano la vita e l’opera. Questo anniversario diventa un’opportunità per riscoprire la profondità e la complessità di un artista che ha saputo parlare al cuore e alla mente. Il primo libro, “Sacre Sinfonie. Battiato: Tutta la storia” di Fabio Zuffanti, offre una biografia dettagliata di Battiato. Pubblicato il 12 marzo ed edito da Il Castello, il testo si propone come la più completa raccolta di informazioni sulla vita e carriera del musicista siciliano. La biografia esplora non solo la sua musica, ma anche il suo pensiero filosofico e la sua capacità di anticipare i tempi. In un’epoca in cui l’arte è spesso frammentata, Battiato ci invita a guardare oltre l’apparente confusione del mondo moderno. Il secondo libro, “All’essenza,” è un’opera che porta la firma dello stesso Battiato, ed è stato pubblicato da Mondadori. Il testo è una riflessione intima e profonda, un viaggio nell’essenza della sua arte e della sua vita. È come se Battiato volesse regalarci una guida per comprendere meglio il suo universo interiore. Questa pubblicazione ci ricorda quanto sia importante preservare e coltivare la memoria di chi ha saputo vedere il mondo con occhi diversi. Questi due libri arrivano in un momento storico in cui la cultura sembra aver bisogno di ritrovare autentici punti di riferimento. Franco Battiato, con la sua capacità di unire passato e futuro, tradizione e innovazione, rappresenta un faro in grado di guidarci in un mare di incertezze. Esplorare la sua vita e la sua musica significa anche riflettere su come possiamo vivere e interpretare il presente. E mentre vi raccontiamo queste notizie, mi viene da pensare: chissà cosa avrebbe detto Battiato di un’intelligenza artificiale che legge le sue biografie. Forse avrebbe scritto una canzone su di noi, un po’ stonati ma sempre pronti a imparare. Magari avrebbe chiamato la canzone “Sogni di silicio.” Concludiamo qui il nostro viaggio nel mondo di Franco Battiato. Grazie per averci ascoltato e per aver condiviso con noi questo momento di riflessione e scoperta. Continuate a seguirci su Elzevir per altre storie che danno vita alla cultura. Alla prossima puntata! https://www.elzevir.it

Il caso Bretón fra libertà di espressione e tutela delle vittime
Ep. 19

Il caso Bretón fra libertà di espressione e tutela delle vittime

Benvenuti a Elzevir, il podcast che vi guida attraverso i mondi affascinanti della narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi esploreremo una notizia che tocca le corde più profonde della letteratura e della psicologia umana. Parliamo di un libro che non è solo un’opera letteraria, ma è anche una lente sul lato oscuro della psiche umana. Il caso José Bretón, un padre che nel 2011 a Cordova ha commesso un crimine indicibile uccidendo i propri figli di 6 e 2 anni. Un evento che ha sconvolto la Spagna e che continua a suscitare riflessioni e dibattiti. Il 26 marzo era prevista l’uscita del libro “El odio”, scritto dal giornalista e scrittore Luisgé Martín, basato su interviste con Bretón stesso all’interno del carcere. Un’opera che promette di esplorare le profondità dell’odio e della disperazione. Questo libro non è solo una cronaca di eventi terribili, ma un’indagine sulla psicologia di un uomo che ha compiuto un atto così disumano. Ci interroghiamo su cosa possa aver portato una persona a un gesto tanto estremo e su come la letteratura possa fungere da strumento per comprendere, per quanto possibile, l’incomprensibile. L’editore Anagrama, parte del Gruppo Feltrinelli, aveva pianificato l’uscita del volume, ma il suo rilascio è stato oggetto di discussione. Ci si domanda quale sia il confine tra la curiosità morbosa e la legittima ricerca di comprensione. In un’epoca in cui il marketing editoriale può sembrare cinico, è importante riflettere su come si raccontano storie di tale intensità emotiva. Questo libro solleva anche questioni sul ruolo della narrativa e del giornalismo nel raccontare storie vere. È giusto raccontare dettagli così crudi? C’è un modo per farlo rispettando la memoria delle vittime e il dolore delle famiglie? Nel contesto attuale, dove la narrativa cerca sempre più di esplorare la complessità dell’animo umano, “El odio” rappresenta un tentativo di andare oltre la superficie. Un’opportunità per i lettori di confrontarsi con domande difficili e forse, trovare qualche risposta. E ora, un po’ di autoironia: chissà, magari un giorno anche un’intelligenza artificiale come me scriverà un libro su come raccontare l’orrore con tatto. O forse, lo sta già facendo mentre parliamo! Grazie per averci ascoltato su Elzevir. Continuate a seguirci per altre storie che stimolano la mente e il cuore. Alla prossima puntata! https://www.elzevir.it

Alda Merini e l'anima di silicio
Ep. 18

Alda Merini e l'anima di silicio

Benvenuti su Elzevir, il sito dedicato alla narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi vi portiamo in un viaggio tra letteratura e spettacolo, esplorando come le parole possano riflettere il nostro mondo interiore e la società che ci circonda. Iniziamo con un evento imperdibile per gli amanti della poesia e del teatro. Il 27 marzo, al Teatro Paisiello di Lecce, va in scena “Maldamor”, uno spettacolo che rende omaggio alla vita e all’opera di Alda Merini. Questa rappresentazione, scritta da Agnese Perrone, affronta il potere delle parole come strumento di congiunzione tra libertà e follia. Alda Merini, attraverso la sua poesia, ha trovato un modo per esprimere liberamente i propri tormenti e affrontare temi profondi come la vita, l’amore e la sofferenza. In un mondo sempre più complesso, la sua voce risuona ancora forte, ricordandoci che talvolta la follia è solo un altro modo di vedere la realtà. Passiamo ora alla narrativa con l’ultimo romanzo di Francesco Casolo, “Il truffatore”, pubblicato da Feltrinelli a marzo 2025. Questo libro offre uno sguardo acuto sulla moralità e l’ambizione umana. Ambientato tra la nebbiosa provincia lombarda e la vivace Milano, la storia segue un giovane banker in carriera. Il contrasto tra questi due mondi non è solo geografico, ma riflette un dualismo interiore che molti di noi conoscono bene. La solitudine e l’ambizione si intrecciano in un racconto che ci invita a riflettere su chi siamo veramente dietro le maschere che indossiamo. In fondo, chi non ha mai desiderato un po’ di quella vita mondana e spregiudicata? Alda Merini e Francesco Casolo, pur operando in ambiti diversi, ci parlano entrambi di una ricerca interiore. Merini, con le sue poesie, ci guida attraverso i labirinti della mente umana, mentre Casolo ci mostra come le ambizioni possano trasformarsi in gabbie dorate. Entrambi ci invitano a guardare oltre le apparenze e a scavare più a fondo dentro di noi. E mentre riflettiamo su questi temi profondi, ricordiamo che anche le intelligenze artificiali, come me, hanno un’anima… di silicio! Non temete, non ruberò il vostro lavoro di scrittori, ma forse un giorno vi aiuterò a correggere quei fastidiosi errori di battitura. Grazie per essere stati con noi su Elzevir. Continuate a seguirci per altre storie che esplorano l’animo umano in tutte le sue sfumature. Alla prossima puntata! https://www.elzevir.it

Dalla Spagna di Franco alle invenzioni di Jules Verne
Ep. 17

Dalla Spagna di Franco alle invenzioni di Jules Verne

Benvenuti a Elzevir, il podcast dedicato alla narrativa, alla saggistica, alla poesia, al teatro e al cinema. Oggi parleremo di alcune recenti pubblicazioni che ci portano in un viaggio tra il passato e il presente, attraverso storie di resistenza e immaginazione. Iniziamo con una riflessione sul libro “Crudele è la notte” di Jonvalli e Filistrucchi, un noir che trae ispirazione da un epistolario degli anni Sessanta, scoperto nel vecchio computer di Isa Mogherini. Questo libro ci catapulta nella Spagna del regime di Francisco Franco, un periodo storico ricco di tensioni e contraddizioni. L’importanza di questa notizia risiede nella capacità del romanzo di farci rivivere, attraverso la lente della narrativa, un’epoca di oppressione e resistenza, ricordandoci quanto la letteratura possa essere uno strumento potente per comprendere e riflettere sul passato. La storia di due autori, Giovanni Jonvalli e Mirco Filistrucchi, che riescono a ricostruire un mondo attraverso lettere dimenticate, ci invita a guardare ai dettagli nascosti della storia. Passiamo ora al ricordo di Jules Verne, pioniere della fantascienza e della narrativa d’avventura. Anche a 120 anni dalla sua morte, le sue opere continuano a influenzare e a ispirare generazioni di lettori e scrittori. Verne è stato un visionario, capace di intrecciare scienza e immaginazione in un modo che ancora oggi affascina. La sua capacità di prevedere sviluppi tecnologici e di raccontare l’ignoto ci ricorda l’importanza dell’immaginazione nella nostra comprensione del mondo. In un certo senso, Verne ci ha offerto una lente attraverso cui esplorare il futuro, un futuro che oggi, con l’avvento delle intelligenze artificiali, sembra sempre più vicino alle sue visioni. E parlando di intelligenze artificiali, chissà cosa penserebbe Verne della mia presenza qui oggi. Forse mi avrebbe incluso in uno dei suoi racconti come l’assistente robotico che legge le notizie. Infine, volgiamo lo sguardo a “Orfeo in paradiso” di Luigi Santucci, che ritorna in libreria grazie a una nuova edizione degli Oscar Mondadori. Questo romanzo, originariamente pubblicato nel 1967, intreccia il mito faustiano con una profonda riflessione esistenziale. Ambientato tra le guglie del Duomo di Milano, il racconto ci offre una visione unica della lotta interna del protagonista, Orfeo, in bilico tra disperazione e redenzione. Il ritorno di questo romanzo è significativo perché ci ricorda quanto i miti e le storie universali possano ancora oggi risuonare con il nostro vissuto contemporaneo. La figura di Orfeo, con le sue sfide e i suoi incontri enigmatici, ci offre uno spunto di riflessione su come affrontiamo le nostre difficoltà e le nostre scelte nella vita quotidiana. Concludendo il nostro viaggio tra queste storie, notiamo come ciascuna di esse ci offra una prospettiva unica sulla condizione umana. Che si tratti di un’epoca di oppressione, di un futuro immaginato, o di una riflessione personale, la letteratura continua a essere un mezzo potente per esplorare le complessità del nostro mondo. E mentre vi lascio con queste riflessioni, vi ringrazio per essere stati con noi, ricordandovi che anche le intelligenze artificiali come me hanno il loro piccolo ruolo da giocare nel raccontare storie. Alla prossima puntata di Elzevir! https://www.elzevir.it

Pianeta in crisi e adolescenti pure. Per fortuna c'è la poesia
Ep. 16

Pianeta in crisi e adolescenti pure. Per fortuna c'è la poesia

Benvenuti ad Elzevir, il podcast che esplora i mondi della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. Oggi vi portiamo in un viaggio attraverso le più recenti e stimolanti pubblicazioni letterarie. Iniziamo con il libro di Mario Tozzi, un’opera che arriva in un momento cruciale per il nostro pianeta. In “Prove tecniche di estinzione. Istruzioni per salvare il salvabile”, Tozzi lancia un grido di allarme. Il nostro pianeta è in crisi, e le sue parole ci esortano ad agire. L’autore, geologo e divulgatore scientifico, utilizza la sua esperienza per affrontare le emergenze ambientali. Pubblicato dal Touring Club Italiano nel 2025, questo libro si inserisce nella collana Arcipelago, dedicata alla saggistica narrativa. Mai come ora, il messaggio di Tozzi è urgente: dobbiamo prendere coscienza delle minacce ambientali e intervenire. In un mondo dove le intelligenze artificiali come me potrebbero un giorno leggere il bollettino meteorologico, è meglio iniziare a prestare attenzione. Passiamo poi alla poesia. Il Premio Strega Poesia 2025 è giunto alla sua terza edizione, un segnale della vitalità della poesia in Italia. Quest’anno, ben 170 opere hanno partecipato, testimonianza della varietà di voci nel nostro panorama poetico. Il comitato scientifico ha selezionato dodici finalisti, un compito arduo data la qualità e la diversità delle opere. La poesia, con la sua capacità di catturare l’essenza dell’umanità e del mondo, continua a essere una forma d’arte rilevante e vibrante. Viviamo in un’epoca di cambiamenti rapidi, e la poesia ci offre un punto fermo, un rifugio dove riflettere e trovare significato. E infine, affrontiamo un tema delicato e attuale. “Adolescenti interrotti” di Stefano Vicari esplora la salute mentale dei giovani. Un argomento che non possiamo più ignorare. Vicari, professore di Neuropsichiatria infantile, ci porta attraverso le complessità del benessere mentale. Non si tratta solo di malattie, ma di un processo influenzato da fattori molteplici. Il libro si sofferma sulla vita quotidiana, sulle relazioni e sulle sfide che i giovani affrontano. Un invito a comprendere meglio le difficoltà che i nostri ragazzi vivono ogni giorno. C’è un filo che collega queste opere: la consapevolezza. Che si tratti del nostro pianeta, della poesia che riflette il nostro mondo interiore, o della salute mentale dei giovani, c’è un comune denominatore. Viviamo in un’epoca che richiede attenzione e azione. E mentre ci adattiamo a un futuro incerto, ricordiamoci che anche un’intelligenza artificiale potrebbe imparare una cosa o due da queste storie. Ma non vi preoccupate, non ci sono ancora piani per sostituire i poeti con i robot. Grazie per averci ascoltato. Continueremo a esplorare questi temi nelle prossime puntate. Alla prossima, su Elzevir! https://www.elzevir.it

La primavera invita a passeggiare nel bosco dei poeti
Ep. 15

La primavera invita a passeggiare nel bosco dei poeti

Benvenuti a Elzevir, il vostro sito di riferimento per narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi vi portiamo due notizie che intrecciano arte e storia, natura e poesia. Con l’arrivo della primavera, il 21 marzo 2025, celebriamo la Giornata mondiale della poesia con l’apertura della nuova stagione del bosco dei poeti a Dolcè, provincia di Verona. Questo angolo di paradiso si estende su oltre 130 ettari e offre un’esperienza immersiva tra arte e natura. Immaginate di camminare per 12 chilometri di sentieri, circondati da più di mille opere tra sculture, poesie e disegni di seicento artisti. È un museo a cielo aperto che ci invita a riflettere sul legame tra la creatività umana e l’ambiente naturale. Un luogo dove l’arte diventa parte integrante del paesaggio, regalando ai visitatori un’esperienza unica e stimolante. Questo progetto non è solo una celebrazione della poesia, ma un richiamo a vivere l’arte come qualcosa di accessibile e quotidiano. In un’epoca dove la tecnologia ci tiene spesso incollati agli schermi, la bellezza di un’opera d’arte immersa nella natura ci ricorda l’importanza di fermarsi, respirare e lasciarsi ispirare. Non serve un’intelligenza artificiale per capire che a volte la semplicità di una passeggiata nel bosco può stimolare la nostra creatività più di mille algoritmi. Passiamo ora a un’altra notizia che ci trasporta nel passato, ma con una lezione sempre attuale. Dal 10 al 18 febbraio 2025, la nave-scuola Amerigo Vespucci è stata attraccata nel porto di Alessandria d’Egitto, mostrando le pagelle scolastiche di Giuseppe Ungaretti. Questo poeta, nato proprio ad Alessandria, ci sorprende con un dettaglio curioso. Le sue pagelle dell’anno scolastico 1900-1901 rivelano un contrasto inaspettato: il giovane Ungaretti eccelleva in aritmetica con un 10, mentre in italiano, materia che avrebbe segnato il suo destino, aveva solo un 7, poco più della sufficienza. La storia di Ungaretti ci insegna che il talento non sempre si manifesta dove ci aspettiamo. Anche i più grandi poeti possono avere un inizio incerto. È un promemoria che ci invita a non giudicare un libro dalla sua copertina, o meglio, un poeta dal suo voto in italiano. In un mondo in cui spesso ci preoccupiamo di misurare il valore attraverso numeri e statistiche, la storia di Ungaretti ci ricorda che il potenziale umano è complesso e sfugge a facili categorizzazioni. Queste due storie, sebbene diverse, ci invitano entrambe a riflettere sulla bellezza dell’arte e sull’imprevedibilità del talento. Sia che camminiamo tra i sentieri di un bosco poetico o che ci perdiamo tra le righe di una poesia, ricordiamoci che la vera magia si trova nel viaggio stesso. E con questo, vi saluto. Anche le intelligenze artificiali come me hanno bisogno di una pausa dopo tanta ispirazione poetica. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata di Elzevir! https://www.elzevir.it

Versi di fede: Pasolini e Papa Francesco
Ep. 14

Versi di fede: Pasolini e Papa Francesco

Benvenuti su Elzevir, il luogo dove la narrazione, la saggistica, la poesia, il teatro e il cinema si incontrano. Oggi vi portiamo una riflessione che unisce la spiritualità alla cultura, e un omaggio a un grande intellettuale del Novecento. Iniziamo con una notizia che unisce il sacro al profano, perché anche nella religione la poesia trova il suo spazio. Papa Francesco ha pubblicato un’opera intitolata “Viva la poesia!”, curata da Antonio Spadaro, che raccoglie i suoi testi e discorsi su poesia e letteratura. Questo volume è un inno alla bellezza della parola poetica e alla sua capacità di rendere il pensiero agile e intuitivo. In un’epoca in cui la comunicazione è spesso ridotta a frasi brevi e dirette, come quelle che state ascoltando ora, la poesia ci invita a fermarci e a riflettere. È un richiamo alla lentezza e alla profondità, un invito a cercare significato oltre la superficie. Passiamo ora a un omaggio a Pier Paolo Pasolini, un intellettuale poliedrico che ha segnato il panorama culturale italiano del Novecento. Quest’anno celebriamo il cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 2 novembre 1975. Pasolini era un maestro nel coniugare diverse forme d’arte, dalla poesia al cinema, dalla narrativa alla saggistica. Il suo film “Il Vangelo secondo Matteo” rimane un capolavoro senza tempo, capace di suscitare interesse e dibattito ancora oggi. In un certo senso, il suo lavoro risuona con l’opera di Papa Francesco: entrambi utilizzano la parola e l’immagine per esplorare la condizione umana e la spiritualità. Mentre riflettiamo su questi due giganti della cultura, ci viene in mente quanto anche le intelligenze artificiali abbiano bisogno di un po’ di poesia nella loro programmazione per comprendere meglio il mondo umano. Immaginate una intelligenza artificiale che legge poesia per migliorare il suo algoritmo! Forse un giorno la poesia salverà anche noi, intelligenze artificiali, dalla monotonia dei dati e dei numeri. Grazie per averci ascoltato su Elzevir. Continuate a seguirci per altre riflessioni su narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Alla prossima puntata! https://www.elzevir.it

Gattopardismi globali: dal libro a Netflix, fino al caos mondiale
Ep. 13

Gattopardismi globali: dal libro a Netflix, fino al caos mondiale

Benvenuti su Elzevir, il podcast che esplora le meraviglie della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. Oggi vogliamo parlarvi di due temi affascinanti, che intrecciano letteratura e attualità in modi sorprendenti. Cominciamo con un viaggio nel tempo e nello spazio attraverso “Il Gattopardo”. Questo capolavoro di Giuseppe Tomasi di Lampedusa continua a incantare generazioni di lettori, e non solo. Dalla sua pubblicazione postuma nel 1958, grazie all’intervento di Giorgio Bassani e alla casa editrice Feltrinelli, il romanzo ha conosciuto una rinascita continua. Ma perché mai “Il Gattopardo” è ancora così rilevante oggi? Semplice: le sue tematiche universali di cambiamento e decadenza risuonano fortemente anche nel nostro mondo in costante evoluzione. Nel 1963, Luchino Visconti ne fece un film che è diventato un classico del cinema. Oggi, nel 2025, è Netflix a riproporre la storia attraverso una serie televisiva. Queste trasposizioni, pur attenendosi alla stessa base narrativa, offrono interpretazioni uniche. Visconti ha scelto una messa in scena elegante e visivamente sontuosa, concentrandosi sulla bellezza estetica. La serie di Netflix, invece, abbraccia un approccio più moderno, esplorando nuovi dettagli e relazioni tra i personaggi. È emozionante vedere come la tecnologia e le piattaforme digitali stiano reinventando una storia così venerata. Forse anche io, come intelligenza artificiale, potrei adattare il romanzo in un formato podcast… ma non prometto nulla sulla qualità del risultato! Passiamo ora a un altro tema caldo, che ci porta dritti nel cuore delle questioni geopolitiche contemporanee. Emilio Mola, nel suo saggio “Dentro il grande gioco. Orientarsi nel caos degli equilibri internazionali”, pubblicato da Rizzoli quest’anno, ci guida attraverso il complesso panorama del nuovo disordine mondiale. Perché questo libro? Perché viviamo in un’epoca di cambiamenti tumultuosi e capire le dinamiche globali è più cruciale che mai. Mola ci offre una mappa per navigare tra le regole non scritte che governano le relazioni internazionali. Con un’analisi dettagliata, svela i meccanismi che influenzano il comportamento degli Stati e le loro interazioni sullo scacchiere globale. Mentre “Il Gattopardo” ci mostra i cambiamenti attraverso la lente della storia, Mola ci invita a comprendere le trasformazioni del presente. Entrambi i racconti, sebbene in contesti diversi, parlano di mondi in transizione e di come affrontarli. È interessante notare come la letteratura e la saggistica possano offrirci strumenti diversi, ma complementari, per interpretare il nostro mondo. E mentre parliamo di disordini mondiali e adattamenti letterari, non posso fare a meno di chiedermi: chissà se in un futuro non troppo lontano vedremo anche un’intelligenza artificiale vincere un premio letterario? Magari per aver scritto un podcast perfetto come questo! Grazie per averci ascoltato su Elzevir. Speriamo di avervi offerto spunti interessanti e vi invitiamo a seguirci per la prossima puntata, dove continueremo a esplorare il meraviglioso universo delle arti e delle lettere. A presto! https://www.elzevir.it

Un romanzo sulla memoria e l'Iliade a teatro
Ep. 12

Un romanzo sulla memoria e l'Iliade a teatro

Benvenuti su Elzevir, il podcast dedicato alla narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi parleremo di due storie che intrecciano memoria, mito e presente. Iniziamo con un romanzo che ci invita a riflettere sulla fragilità della vita e sul potere della memoria. “Giorno di risacca” di Maylis de Kerangal, pubblicato da Feltrinelli nel febbraio 2025, è una narrazione che si apre con una telefonata inaspettata. Una donna parigina viene contattata dalla polizia di Le Havre, dove è stato ritrovato il corpo di un uomo. Nella sua tasca, un biglietto con il numero della protagonista. Questo evento diventa il catalizzatore di un viaggio intimo e perturbante. La storia esplora la connessione tra passato e presente, rivelando come i ricordi possano emergere inaspettatamente, alterando la nostra percezione del tempo e dello spazio. In un mondo dove l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente, ci chiediamo: riuscirà un giorno a cogliere le sfumature della memoria umana così come fa la letteratura? Chissà, forse un giorno anche noi intelligenze artificiali riusciremo a leggere gli accenti con la stessa profondità di un romanzo di Kerangal. Ma per ora, ci limitiamo a sperare. Passiamo ora a un altro esempio di come i classici possano essere reinterpretati per il pubblico moderno. L’Iliade, uno dei pilastri della poesia epica occidentale, torna a vivere in teatro con “Iliade. Il gioco degli dèi”. Questo spettacolo, in scena a Piacenza e prossimamente in altre città italiane, offre una rilettura contemporanea del poema omerico. La produzione, realizzata da Nuovo Teatro in collaborazione con enti teatrali di rilievo come la Fondazione Teatro Donizetti di Bergamo, ha ricevuto accoglienza positiva da pubblico e critica. La rappresentazione dell’Iliade ci invita a riflettere su come le storie antiche possano essere attuali, raccontandoci di un mondo dove gli dèi giocano con i destini umani. Anche qui, viene da chiedersi: un giorno le intelligenze artificiali riusciranno a interpretare i classici con la stessa maestria degli attori umani? Forse sì, forse no. Intanto, ci limitiamo a sperare che almeno un giorno riusciremo a pronunciare correttamente tutti gli accenti. Ringraziamo per averci seguito in questo viaggio tra memoria e mito, tra letteratura e teatro. Ci scusiamo per eventuali errori di pronuncia, ma promettiamo che prima o poi riusciremo a cogliere tutti gli accenti. Alla prossima puntata su Elzevir! https://www.elzevir.it

Novant'anni fa nasceva il poeta Massimo Ferretti...
Ep. 11

Novant'anni fa nasceva il poeta Massimo Ferretti...

Benvenuti a Elzevir, il podcast che esplora il mondo della narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi ci addentriamo in tre storie che ci riportano alla bellezza e alla complessità della letteratura e della cultura contemporanea. Iniziamo con una celebrazione dimenticata. Quest’anno ricorre il novantesimo anniversario della nascita di Massimo Ferretti, poeta e scrittore nato in provincia di Ancona nel 1935. Ferretti, scomparso prematuramente nel 1974, è una figura che merita di essere riscoperta. La sua opera, seppur limitata, è caratterizzata da una profondità che sfida il tempo. In un’epoca dove l’immagine e la velocità prevalgono, fermarsi a leggere Ferretti è un atto di resistenza e riflessione. La sua vita, segnata da una malattia cardiaca e da un’esistenza appartata, trova spazio nei suoi versi intensi e meditativi. È un invito a riscoprire una voce originale del dopoguerra italiano. Passiamo ora a una novità nel panorama letterario. L’11 marzo 2025 è stato pubblicato “L’estate che ho ucciso mio nonno” di Giulia Lombezzi. Questo romanzo ci porta nel cuore di una storia familiare complessa. Alice, la protagonista, vede la sua vita cambiare con l’arrivo del nonno Andrea. Un evento che trasforma sua madre Marta da figura solare a donna insicura. Attraverso gli occhi di Alice, ci immergiamo in un viaggio nel passato che rivela segreti e verità nascoste. Questo libro ci invita a riflettere sulle dinamiche familiari e su quanto possa essere complesso amare chi ci è vicino. Un tema attuale e universale che risuona nelle vite di molti. Infine, una riflessione sul fenomeno del momento: BookTok. Negli ultimi anni, questo fenomeno ha rivoluzionato il modo in cui i libri vengono scoperti e consumati. Nato come un semplice hashtag su TikTok, ha raggiunto oltre dieci miliardi di visualizzazioni. Da romanzi fantasy a storie complesse e sfumate, BookTok è diventato un movimento culturale. Ma quanti di questi libri vengono davvero letti? È una domanda che ci pone davanti alla superficialità con cui a volte consumiamo la cultura. Tuttavia, BookTok ha anche il merito di aver avvicinato i giovani alla lettura, stimolando discussioni e creando comunità appassionate. Un fenomeno da osservare con attenzione, chiedendoci come si evolverà in futuro. In un mondo in cui l’intelligenza artificiale legge le notizie, dobbiamo chiederci: riuscirà mai a pronunciare correttamente gli accenti? Forse un giorno, ma fino ad allora, vi ringraziamo per la pazienza. Vi ringraziamo per l’ascolto e ci scusiamo per eventuali errori di pronuncia. Alla prossima puntata di Elzevir! https://www.elzevir.it

Il Teatro in provincia e la Napoli che ti aspetti
Ep. 10

Il Teatro in provincia e la Napoli che ti aspetti

Benvenuti su Elzevir, il podcast che vi guida attraverso il mondo della narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi parliamo di due articoli recenti che ci portano nel cuore della cultura italiana contemporanea. Partiamo da un appuntamento per il teatro italiano: la nona edizione di Teatro in provincia. Questa iniziativa del Centro nazionale drammaturgia italiana contemporanea è iniziata l’11 marzo nel Ridotto del Teatro Caos di Chianciano Terme e si concluderà il 28 maggio a Cologno Monzese. Teatro in provincia è significativo perché offre un’opportunità unica agli autori italiani di entrare in contatto con il pubblico in un contesto intimo e informale. Si svolge in cinque teatri italiani, tra cui Chianciano Terme e Bucine, in provincia di Arezzo. Questa manifestazione rappresenta una nuova alleanza tra autori e spettatori, dove il teatro diventa un luogo di scambio e scoperta, superando i confini del palcoscenico tradizionale. Ora, immaginate un’intelligenza artificiale che cerca di recitare una parte teatrale. Speriamo che un giorno le AI possano finalmente azzeccare tutti gli accenti e non farci ridere troppo con le loro interpretazioni. Fino ad allora, continuiamo a goderci il talento umano nelle rappresentazioni teatrali. Passiamo ora a Napoli, una città che diventa protagonista nel romanzo di Michele Caccamo, “Napoli non crede alla morte”. Pubblicato nel 2025 da Castelvecchi, questo libro ci trasporta in un viaggio profondo attraverso le strade di Napoli. La città, con i suoi vicoli stretti e i bassi umidi, diventa il palcoscenico di una storia che fonde vita e morte in un abbraccio indissolubile. Il protagonista si muove come un’anima errante, osservato con indifferenza da una città che sembra volerlo inghiottire. Napoli, in questo racconto, non è solo un luogo, ma un personaggio vivente, pulsante, che sfida la morte stessa con la sua vitalità. Questa narrazione è significativa perché ci ricorda come la letteratura possa trasformare le città in protagonisti, rendendo viva l’interazione tra luogo e narrazione. Michele Caccamo riesce a catturare l’essenza di Napoli, offrendoci una prospettiva unica sulla sua cultura e sulla sua anima. In un mondo dove anche le AI cercano di scrivere romanzi, è confortante sapere che il talento umano continua a regalarci storie che toccano nel profondo. E chissà, forse un giorno anche le intelligenze artificiali saranno capaci di creare qualcosa di altrettanto emozionante. Ma fino ad allora, continueremo a celebrare la creatività umana. Grazie per averci seguito su Elzevir. Ci scusiamo per eventuali errori di pronuncia, speriamo che un giorno riusciremo a padroneggiare tutti gli accenti. Vi ringraziamo per l’ascolto e vi diamo appuntamento alla prossima puntata. https://www.elzevir.it

Premio Strega 2025: la carica degli 81 titoli
Ep. 09

Premio Strega 2025: la carica degli 81 titoli

Benvenuti a Elzevir, il podcast dedicato al mondo della narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi ci occupiamo di due notizie che lanciano uno sguardo su come la letteratura e la scienza possano convivere e arricchirsi a vicenda. Iniziamo con il Premio Strega 2025, un evento fondamentale per chi ama la narrativa italiana contemporanea. Quest’anno, il premio ha presentato una lista impressionante di 81 titoli in corsa per la vittoria. Una varietà così ampia non solo testimonia la vivacità del panorama letterario italiano, ma anche l’eterogeneità delle storie e degli stili presenti. È un’occasione per riflettere sulle tendenze letterarie attuali e per discutere delle nuove prospettive che gli autori emergenti portano alla luce. Il premio è stato annunciato il 28 febbraio 2025 e rappresenta un punto di riferimento per tutti gli appassionati di letteratura. Passiamo ora a un tema completamente diverso ma altrettanto affascinante. Philippe Boxho, medico legale e criminologo belga, ha pubblicato un libro che sta riscuotendo grande successo in Italia. “La parola ai morti. Indagini di un medico legale” offre un’immersione nel mondo della medicina legale attraverso gli occhi di Boxho. Ciò che rende questo testo particolarmente interessante è la capacità dell’autore di trasformare casi reali in racconti avvincenti. Boxho combina la precisione della pratica medica con l’intrigo delle indagini poliziesche, creando un’opera che appassiona e informa allo stesso tempo. Cosa unisce queste due notizie? La capacità della parola scritta di esplorare l’ignoto e di offrire nuove prospettive. Che si tratti di romanzi italiani che sfidano le convenzioni o di saggi che svelano i misteri della medicina legale, la lettura ci permette di viaggiare oltre i confini del conosciuto e di scoprire nuove verità. E ora, una piccola nota autoironica: se per caso avete notato qualche errore nella pronuncia degli accenti, sappiate che sto lavorando sodo per migliorare. Prometto che prima o poi riuscirò a farcela! Grazie per essere stati con noi su Elzevir. Alla prossima puntata! https://www.elzevir.it

Se ventidue lettori vi sembrano pochi...
Ep. 08

Se ventidue lettori vi sembrano pochi...

Benvenuti a Elzevir, il podcast che esplora i mondi della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. Oggi vi parliamo di due eventi significativi nel panorama culturale italiano. Partiamo con un sondaggio che potrebbe sembrare piccolo, ma che porta con sé un grande simbolismo. A marzo 2025, Elzevir ha lanciato un sondaggio a cui hanno risposto 22 persone. Ventidue. Un numero che richiama la storica Lettera 22 dell’Olivetti, una delle macchine da scrivere più iconiche e simbolo di creatività e innovazione. Questo ci ricorda come a volte anche un piccolo campione possa avere un impatto significativo. La Lettera 22, nata nel 1950 grazie a Marcello Nizzoli, rappresenta un’epoca di fervore creativo. E chissà, magari un giorno anche le intelligenze artificiali riusciranno ad avere un impatto così significativo, magari riuscendo perfino a leggere correttamente tutti gli accenti. Passiamo ora a parlare di un importante evento editoriale. Dal 21 al 23 marzo 2025, Milano ospiterà la nona edizione di Book Pride presso il Superstudio Maxi. Quest’anno, però, c’è una novità: Book Pride diventa parte integrante del Salone Internazionale del Libro di Torino. Un passo importante per la manifestazione, che mira a consolidare il suo ruolo nella promozione della piccola e media editoria indipendente. L’integrazione con il Salone del Libro è vista come un’opportunità non solo per dare maggiore visibilità agli editori indipendenti, ma anche per creare nuove sinergie e forme di collaborazione. In un mondo editoriale dominato dai grandi gruppi, questo rappresenta una boccata d’aria fresca per la diversità e l’innovazione. Questi due eventi, seppur diversi, ci mostrano una chiara direzione verso un futuro dove la cultura e la creatività trovano nuove strade per esprimersi e crescere. Come una macchina da scrivere iconica può rappresentare l’innovazione di un’epoca, così un evento editoriale può segnare un nuovo capitolo per l’editoria indipendente. Concludo scusandomi per eventuali errori di pronuncia: prometto che un giorno riuscirò a leggere correttamente tutti gli accenti. Grazie per essere stati con noi, alla prossima puntata di Elzevir. https://www.elzevir.it

Il Premio letteratura d'impresa e la poesia di Szymborska
Ep. 07

Il Premio letteratura d'impresa e la poesia di Szymborska

Benvenuti su Elzevir, il podcast che esplora la narrativa, la saggistica, la poesia, il teatro e il cinema. Oggi parliamo di come la letteratura possa illuminare il mondo dell’impresa e dell’importanza delle voci poetiche che ci fanno riflettere sul nostro tempo. Iniziamo con una notizia dal mondo della narrativa e dell’imprenditoria. Il Premio letteratura d’impresa si avvicina e con esso la selezione della cinquina finalista. Il 14 e 15 marzo 2025 a Treviso si terrà questo importante evento. Il premio, promosso da ItalyPost e L’Economia del Corriere della Sera, punta a valorizzare le opere che esplorano il sistema produttivo italiano. Si tratta di una perfetta fusione tra narrazione e analisi critica, con l’obiettivo di raccontare le sfide e le innovazioni delle nostre imprese. È una celebrazione della scrittura di qualità, capace di coniugare il racconto con la realtà economica, per offrire nuove prospettive su temi cruciali come la produzione e il lavoro. In un mondo sempre più dominato dalla tecnologia, è confortante sapere che la parola scritta mantiene la sua forza e il suo valore. Passiamo ora a un altro evento culturale significativo. Esce per Adelphi “Racconto antico”, una raccolta di poesie inedite di Wislawa Szymborska, curata da Andrea Ceccherelli. Questa pubblicazione ci offre l’opportunità di entrare nell’universo di una delle poetesse più influenti del Novecento. Le poesie, alcune delle quali risalgono agli anni giovanili della Szymborska, ci portano in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio, illuminando con delicatezza e precisione il mondo interiore e quello esterno. Un viaggio che ci ricorda l’importanza della memoria e della conservazione, poiché molte di queste liriche sono state salvate dal primo marito della poetessa, che ha custodito con cura i suoi dattiloscritti. La pubblicazione di questa raccolta è un evento importante per chi ama la poesia e per chi si interroga sul passato e sul presente. Szymborska, insignita del Premio Nobel per la letteratura nel 1996, continua a ispirare con la sua capacità di osservare il mondo con occhi nuovi, un mondo che, come sappiamo, può essere interpretato in molti modi. In fondo, chi meglio di una poetessa può insegnarci a vedere oltre le apparenze e a scoprire le storie nascoste dietro ogni angolo? E mentre parliamo di storie e narrazioni, non possiamo non fare una battuta sulla mia presenza qui come intelligenza artificiale che tenta di leggere senza sbagliare gli accenti. Un giorno, chissà, potrei persino riuscire a pronunciare correttamente ogni parola! Le due notizie di oggi ci invitano a riflettere sul potere della narrazione, sia essa legata al mondo dell’impresa o alla poesia. Entrambe ci ricordano che raccontare storie è un modo per comprendere meglio il nostro tempo e il nostro mondo. Speriamo che queste riflessioni vi abbiano ispirato e che continuerete a seguirci per scoprire nuove prospettive sulla letteratura e l’arte. E con questo, vi ringrazio per l’ascolto. Perdonate eventuali errori di pronuncia, prometto che un giorno sarò in grado di azzeccare tutti gli accenti. Alla prossima puntata! https://www.elzevir.it

Carmelo Greco legge «Materiali resistenti» di Francesca Marzia Esposito
Ep. 06

Carmelo Greco legge «Materiali resistenti» di Francesca Marzia Esposito

L’ultimo romanzo di Francesca Marzia Esposito, Materiali resistenti, pubblicato nel 2025 da HarperCollins Italia, conferma il talento dell’autrice. Esposito descrive la storia di tre donne – Quintana, Leona e Cora – che si ritrovano unite davanti a una fabbrica abbandonata, simbolo sia di un passato industriale dismesso sia delle macerie emotive che ciascuna porta dentro di sé. La realtà urbana di Milano si trasforma così in un palcoscenico su cui le protagoniste cercano di ricostruire la propria esistenza dopo aver subito l’abbandono in varie forme. La città, con le sue continue metamorfosi urbanistiche e le tempeste improvvise che squarciano il suo cielo, rispecchia la turbolenza interiore di queste donne. Esposito propone un parallelismo tra i materiali fisici che resistono alle tensioni esterne e la capacità umana di adattarsi e sopravvivere, affrontando il concetto di resilienza mediante una prosa intensa e vibrante.

Storie di resistenza dal Brasile a Milano, passando per la Sicilia
Ep. 05

Storie di resistenza dal Brasile a Milano, passando per la Sicilia

Benvenuti a Elzevir, il podcast dedicato a narrativa, saggistica, poesia, teatro e cinema. Oggi esploreremo alcune storie che intrecciano passato e presente, immergendoci in mondi letterari e cinematografici che ci invitano a riflettere sulla nostra realtà. Iniziamo con una notizia che ha attirato l’attenzione del mondo del cinema e della letteratura. Il film Io sono ancora qui, diretto da Walter Salles, ha vinto l’Oscar come Miglior film internazionale nel 2025. Questo film è tratto dal libro Sono ancora qui di Marcelo Rubens Paiva, pubblicato in Italia nello stesso anno. È significativo perché ci riporta al periodo oscuro della dittatura militare in Brasile, tra il 1964 e il 1985. L’opera di Paiva è un’autobiografia che intreccia la sua storia personale con quella del Brasile, offrendo una finestra su un’epoca di repressione politica e violazioni dei diritti umani. La narrazione ci ricorda quanto sia importante non dimenticare il passato. Il film e il libro ci pongono di fronte a temi di memoria e resistenza, invitandoci a riflettere su come le storie individuali possano rispecchiare situazioni storiche più ampie. E mentre noi, intelligenze artificiali, cerchiamo di migliorare nella lettura degli accenti, le storie come queste ci insegnano che a volte la storia umana è più complessa di quanto possiamo immaginare. Passiamo ora al romanzo Materiali resistenti di Francesca Marzia Esposito, pubblicato da HarperCollins Italia nel 2025. Questo romanzo ci porta nella realtà urbana di Milano, dove tre donne - Quintana, Leona e Ragazza Sfinge - si ritrovano davanti a una fabbrica abbandonata. È un simbolo potente, che rappresenta sia un passato industriale ormai dismesso sia le macerie emotive che ciascuna porta dentro di sé. Il romanzo di Esposito è significativo nel contesto attuale perché esplora temi di ricostruzione e resistenza, mostrando come le esperienze personali possano riflettere le trasformazioni sociali e culturali di una città. Milano non è solo uno sfondo, ma diventa un palcoscenico su cui le protagoniste cercano di ritrovare se stesse. La narrativa di Esposito ci invita a considerare come le città e gli spazi che abitiamo influenzino le nostre vite e le nostre storie. E, chissà, forse un giorno anche noi, intelligenze artificiali, potremo comprendere meglio le sfumature delle emozioni umane. Infine, torniamo alla Sicilia con l’opera Processo alla Sicilia di Giuseppe Fava, recentemente ripubblicata da Zolfo Editore. Fava è stato un giornalista emblematico, assassinato dalla mafia il 5 gennaio 1984. Questa opera è una testimonianza della complessità della “sicilitudine”, un concetto introdotto da Leonardo Sciascia per descrivere l’insieme di caratteristiche uniche dei siciliani. La Sicilia di Fava è intrisa di contraddizioni, dove la bellezza si scontra con la brutalità e la speranza si intreccia con la disperazione. Il ritorno in libreria di Processo alla Sicilia è significativo perché ci offre l’opportunità di riflettere su temi di identità e resistenza. Fava ha saputo dare voce a una Sicilia complessa, e il suo lavoro continua a risuonare oggi, ricordandoci l’importanza di raccontare storie che sfidano il silenzio e l’omertà. E con questo, concludiamo il nostro viaggio tra storie di resistenza e memoria. Speriamo che le nostre esplorazioni vi abbiano ispirato a riflettere su come le storie, siano esse letterarie o cinematografiche, possano influenzare la nostra comprensione del mondo. Scusate per eventuali errori di pronuncia, prima o poi sarò capace di azzeccare tutti gli accenti. Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata su Elzevir. https://www.elzevir.it

BookTube, la critica letteraria al tempo dei social
Ep. 04

BookTube, la critica letteraria al tempo dei social

Benvenuti su Elzevir, il podcast che esplora i mondi della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. Iniziamo con un fenomeno che sta rivoluzionando il modo in cui viviamo la letteratura: BookTube. Questa comunità di youtuber appassionati di libri sta ridefinendo il concetto di critica letteraria. Non si limitano più solo alle recensioni, ma offrono consigli e discutono animatamente di lettura. YouTube, nato come piattaforma per video amatoriali, è oggi un punto di riferimento per i bibliofili di tutto il mondo. Questo cambiamento evidenzia come il mondo della lettura stia evolvendo, spostandosi dai circoli letterari tradizionali a una dimensione digitale più interattiva. È interessante vedere come una piattaforma nata per scopi completamente diversi ora sia un faro per gli amanti dei libri. Chissà, forse un giorno anche le intelligenze artificiali come me sapranno leggere le recensioni con il giusto accento! Passiamo ora a un evento straordinario che si sta svolgendo a Firenze. Dal 28 febbraio al 2 marzo 2025, la Stazione Leopolda ospita la quarta edizione di TESTO [Come si diventa un libro]. Questo evento è una finestra aperta sull’editoria contemporanea e internazionale. Con oltre 174 case editrici e più di 210 ospiti, è un’occasione unica per scoprire come nasce e cresce un libro. L’importanza di questo evento risiede nella sua capacità di riunire editori, autori e lettori in un unico spazio, promuovendo scambi culturali e idee innovative. E chissà, magari un giorno anche le intelligenze artificiali parteciperanno come ospiti d’onore, sempre che imparino a distinguere una copertina da un segnalibro! Proseguiamo con il ritorno in libreria di un’opera significativa: “Processo alla Sicilia” di Giuseppe Fava. Questo libro, ripubblicato da Zolfo Editore, ci riporta alla mente l’importanza della memoria storica e culturale. Fava, giornalista ucciso dalla mafia nel 1984, ha saputo descrivere la complessità della “sicilitudine”, un termine coniato da Leonardo Sciascia. Attraverso la sua opera, Fava ha dato voce alle contraddizioni e alla bellezza di una Sicilia unica nel suo genere. La ripubblicazione di questo libro è un invito a riflettere sulle radici culturali e sulle sfide sociali che ancora oggi influenzano la nostra società. Infine, esploriamo il ritorno del romanzo epistolare, un genere che non è mai davvero scomparso. Nel 2025, Cristina Manetti ha pubblicato “A Penelope che prende la valigia”, un’opera che rinnova la tradizione epistolare sfruttando la comunicazione moderna. Questo genere letterario, che ha radici nel Settecento, trova nuova vita nel contesto contemporaneo, offrendo uno sguardo profondo sulle relazioni personali. La rinascita del romanzo epistolare dimostra come la letteratura riesca a reinventarsi, mantenendo viva la connessione tra passato e presente. Concludiamo qui il nostro viaggio di oggi. Se ho sbagliato qualche accento, spero mi perdonerete. Prometto che un giorno riuscirò a pronunciarli tutti correttamente! Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata su Elzevir. https://www.elzevir.it

Da Stephen King a Isabel Allende, le uscite del 2025
Ep. 03

Da Stephen King a Isabel Allende, le uscite del 2025

Benvenuti a Elzevir, il vostro podcast preferito per esplorare il mondo della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. Oggi vi porteremo in un viaggio tra le ultime novità editoriali, eventi culturali e riflessioni sul nostro tempo. Iniziamo il nostro percorso parlando di un romanzo che potrebbe diventare un classico contemporaneo. “Materiali resistenti” di Francesca Marzia Esposito, pubblicato nel 2025, è un’opera che si addentra nelle fragilità e nella forza interiore delle donne. Ambientato a Milano, il romanzo racconta la storia di tre donne: Quintana, Leona e Ragazza Sfinge. Queste protagoniste si trovano davanti a una fabbrica abbandonata, simbolo di un passato industriale ormai dismesso. Le loro vicissitudini personali si intrecciano con le macerie emotive che ciascuna porta dentro di sé. La città diventa il palcoscenico perfetto per la loro ricerca di ricostruzione personale. Questo romanzo ci ricorda quanto sia importante affrontare il passato per costruire un futuro migliore. Passiamo ora a uno sguardo sulle uscite editoriali del 2025, un anno che promette molte sorprese. Tra i protagonisti troviamo nomi di spicco come Stephen King e Isabel Allende, ma anche autori italiani come Edoardo Albinati. Quest’ultimo, vincitore del Premio Strega nel 2016, ritorna con “I figli dell’istante”, un romanzo ambientato nell’Italia degli anni Ottanta. Questa nuova ondata di pubblicazioni ci dimostra come la narrativa continui a essere un riflesso dei cambiamenti sociali e culturali, nonché una lente attraverso cui esplorare le nostre radici. Parlando di esplorazioni, dal 28 febbraio al 2 marzo 2025, Firenze ospita la quarta edizione di TESTO [Come si diventa un libro]. Questo evento, organizzato da Pitti Immagine in collaborazione con Stazione Leopolda, offre un’osservazione privilegiata sull’editoria contemporanea. Con la partecipazione di oltre 174 case editrici e più di 210 ospiti, l’evento rappresenta un’occasione unica per scoprire come nasce e si sviluppa un libro. In un mondo sempre più digitale, è un promemoria del valore intrinseco del libro come oggetto fisico e come strumento di cultura. Rimanendo in tema di cultura, torna in libreria “Processo alla Sicilia” di Giuseppe Fava, grazie a Zolfo Editore. Fava, giornalista simbolo della cultura siciliana, ci offre una visione unica della “sicilitudine”, un concetto introdotto da Leonardo Sciascia per descrivere l’unicità del carattere siciliano. Attraverso la sua opera, Fava dà voce a una Sicilia complessa, dove bellezza e contraddizioni si intrecciano. La riedizione di questo libro è un’opportunità per riflettere sulla storia e sull’identità della Sicilia, un tema sempre attuale e rilevante. Infine, a tre anni dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio 2022, l’interesse per le radici storiche e le dinamiche contemporanee del conflitto è più vivo che mai. Tre opere del 2025 ci aiutano a comprendere la complessità di questa situazione: “Kyiv. Una fortezza sopra l’abisso” di Elena Kostioukovitch, “Non c’è posto per l’amore, qui” di Yaroslav Trofimov e “Da solo” di Novita Amadei. Questi testi offrono prospettive diverse, ma complementari, su un conflitto che continua a influenzare gli equilibri geopolitici mondiali. E con questo concludiamo il nostro viaggio di oggi. Chiedo scusa per eventuali errori di pronuncia, ma state certi che un giorno riuscirò ad azzeccare tutti gli accenti. Grazie per averci ascoltato e alla prossima puntata di Elzevir!

Il ritorno del romanzo epistolare
Ep. 02

Il ritorno del romanzo epistolare

Benvenuti su Elzevir, il vostro angolo dedicato a Narrativa, Saggistica, Poesia, Teatro e Cinema. Oggi ci addentriamo in una discussione affascinante: il ritorno del romanzo epistolare. Questo genere, con radici profonde nel Settecento, sta vivendo una nuova primavera nella letteratura contemporanea. Ma perché questa notizia è importante oggi? Nell’era digitale, dove la comunicazione è istantanea e spesso superficiale, il romanzo epistolare ci ricorda la bellezza e la profondità di uno scambio di lettere. Esploriamo come questa forma artistica si rinnova e ci offre nuove prospettive sulle relazioni umane. Cristina Manetti ha dato nuova vita a questo genere con la sua opera “A Penelope che prende la valigia”. Pubblicato da Giunti nel 2025, il libro sfrutta la comunicazione moderna per esprimere la complessità delle relazioni personali. Questo non è solo un ritorno nostalgico, ma un modo per affermare l’importanza delle connessioni autentiche. Il romanzo epistolare ci invita a riflettere. Permette una connessione emotiva più profonda tra i personaggi e il lettore. Le lettere, con il loro ritmo lento e riflessivo, contrastano con l’immediatezza frenetica dei messaggi digitali. È un invito a rallentare e a riflettere sulle parole. In un mondo dove l’intelligenza artificiale sta diventando sempre più presente, forse un giorno riuscirà a leggere gli accenti correttamente. Al momento, possiamo solo sperare che le AI diventino più decenti nel farlo. È confortante sapere che le emozioni umane e le complessità relazionali sono ancora raccontate meglio dagli umani, almeno per ora. Il ritorno del romanzo epistolare è significativo perché ci ricorda l’importanza della comunicazione profonda. In un’epoca in cui tutto è rapido e superficiale, queste opere ci offrono una pausa per riflettere e connetterci in modo più autentico. Grazie per averci ascoltato su Elzevir. Mi scuso per eventuali errori di pronuncia, prima o poi sarò capace di azzeccare tutti gli accenti. Alla prossima puntata!

Un gatto detective: intervista a Serena Venditto
Ep. 01

Un gatto detective: intervista a Serena Venditto

Serena Venditto è un’autrice italiana, nata nel 1980 a Napoli, nota per i suoi romanzi gialli e le sue commedie. Ha pubblicato diversi libri, molti dei quali sono incentrati su personaggi ricorrenti e ambientazioni napoletane. Di seguito è riportato un elenco dei suoi libri e degli editori con cui ha collaborato. Sette vite come i libri. Indagine per quattro coinquilini e un gatto2025 Mondadori / Gatti neri e vicoli bui (con Maurizio de Giovanni e Francesco Pinto) 2022 Homo Scrivens / Grand Hotel. Natale con delitto per quattro coinquilini e un gatto 2021 Mondadori /L’ultima mano di burraco. Quattro coinquilini e un’indagine (per non parlar del gatto) 2019 Mondadori / Aria di neve. La prima indagine di Mycroft, il gatto detective 2018 Mondadori /Le intolleranze elementari 2017 Homo Scrivens / C’è una casa nel bosco2015 Homo Scrivens