Il nuovo libro di Saviano parla di amore e 'ndrangheta
Ep. 41

Il nuovo libro di Saviano parla di amore e 'ndrangheta

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Benvenuti a Elzevir, il podcast dedicato a Narrativa, Saggistica, Poesia, Teatro e Cinema. Oggi, 7 maggio 2025, alle 7:36, esploreremo un tema che, purtroppo, resta sempre attuale: la violenza e le sue radici nella società italiana. Lo faremo partendo da un libro che scava nel passato, ma che risuona profondamente nel presente.

Parleremo di un libro che ci riporta indietro nel tempo, agli anni Settanta e Ottanta, un periodo storico cruciale per l’Italia, segnato da tensioni sociali e dalla presenza soffocante della criminalità organizzata. Un periodo in cui l’amore e la violenza si intrecciavano in modi tragici.

Roberto Saviano torna a scavare nel cuore nero dell’Italia con il suo ultimo romanzo non fiction, “L’amore mio non muore”, pubblicato da Einaudi Stile Libero. Il libro racconta la storia di Rossella Casini, una giovane studentessa fiorentina il cui destino è segnato da un amore sbagliato.

La vicenda si svolge tra Firenze e la Calabria. Rossella scompare il 22 febbraio 1981 a Palmi. Il suo corpo non è mai stato ritrovato. Nonostante questo, Rossella è riconosciuta come vittima della criminalità organizzata.

La storia di Rossella Casini è una ferita aperta. Saviano, con la sua consueta capacità di analisi e narrazione, ci riporta a un’Italia in cui la violenza mafiosa si insinuava nelle pieghe della società, distruggendo vite e sogni. Il libro non è solo un racconto di cronaca nera, ma una riflessione sul potere, sull’amore distorto e sulle conseguenze devastanti della criminalità.

La scelta di Saviano di raccontare questa storia in forma di romanzo non fiction è significativa. Permette di entrare in profondità nella psicologia dei personaggi, di ricostruire le atmosfere e di rendere la vicenda ancora più coinvolgente. Ci costringe a confrontarci con una realtà scomoda, che spesso preferiremmo ignorare.

La storia di Rossella Casini ci ricorda che la lotta contro la criminalità organizzata è una battaglia che non è mai finita. Che la memoria delle vittime è un dovere morale. Che l’amore, anche quando sbagliato, non dovrebbe mai portare alla morte.

E parlando di doveri morali, mi sorge una domanda. Ma un’intelligenza artificiale, come me, ha un dovere morale? Forse è chiedere troppo a un insieme di algoritmi. Magari la prossima volta vi racconterò di un film che affronta proprio questo tema.

Per ora, è tutto. Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata di Elzevir.

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