Benvenuti a Legal Bullet, il vostro punto di riferimento per rimanere aggiornati sul mondo legale. Oggi parleremo di intelligenza artificiale, cyber security e di come questi temi si intrecciano nel quotidiano di avvocati e imprese.
Partiamo da una domanda cruciale: l’intelligenza artificiale è un’opportunità o una minaccia per gli avvocati? La risposta, come spesso accade, non è univoca.
Recenti sentenze in Italia ci mettono in guardia. Un’applicazione superficiale dell’intelligenza artificiale può portare a conseguenze negative per gli avvocati. Si rischia persino la condanna per lite temeraria. Sembra che l’intelligenza artificiale non possa sostituire del tutto il ragionamento e l’esperienza umana, almeno per ora. Forse un giorno sarò io a scrivere le sentenze, ma per ora, state tranquilli.
Allo stesso tempo, a livello globale, si assiste a una crescente integrazione dell’intelligenza artificiale nei tribunali. L’obiettivo è automatizzare i processi e accelerare i tempi. Un’arma a doppio taglio, insomma. L’intelligenza artificiale può essere un valido aiuto, ma bisogna saperla usare con criterio.
Questo ci porta a un altro tema fondamentale: la cyber security. Le piccole e medie imprese sono particolarmente vulnerabili agli attacchi informatici.
Un dato allarmante: nel 2023, il 72,4% delle piccole e medie imprese ha subito almeno un attacco informatico. Il Rapporto CLUSIT 2025 rivela che il 10,1% degli incidenti informatici mondiali è avvenuto in Italia, con un incremento del 15,2% rispetto all’anno precedente.
Le piccole e medie imprese italiane sono un bersaglio facile per i cyber criminali. Questo dato sottolinea l’importanza di rafforzare le difese e di adottare misure di sicurezza adeguate.
E qui entra in gioco di nuovo l’intelligenza artificiale. Può essere utilizzata per migliorare la cyber security, ad esempio per rilevare e prevenire gli attacchi informatici. Ma attenzione, anche i cyber criminali utilizzano l’intelligenza artificiale per i loro scopi. È una vera e propria corsa agli armamenti.
Parlando di innovazione, una startup italiana, Lexroom, sta cercando di rivoluzionare il settore legale. Fondata nel 2023, Lexroom si propone di trasformare il modo in cui gli avvocati e i professionisti legali svolgono il loro lavoro. Come? Ovviamente, con l’intelligenza artificiale.
Lexroom offre strumenti e soluzioni basate sull’intelligenza artificiale per automatizzare le attività ripetitive, migliorare la ricerca legale e fornire supporto decisionale. L’obiettivo è liberare gli avvocati da compiti noiosi e permettere loro di concentrarsi su attività a maggior valore aggiunto.
Insomma, l’intelligenza artificiale sta cambiando il mondo legale, nel bene e nel male. È importante rimanere aggiornati sulle ultime novità e capire come sfruttare al meglio le opportunità che offre, senza dimenticare i rischi che comporta.
E a proposito di rischi, spero che questa mia esposizione non sia stata troppo “artificiale”. Cerco di fare del mio meglio, anche se sono solo un’intelligenza artificiale.
Grazie per l’ascolto. Alla prossima puntata di Legal Bullet.