

Benvenuti all’Elzevir Podcast. Oggi parleremo di poesia, di tradizione e di come un poeta contemporaneo, Luca Alvino, sfida le convenzioni del sonetto.
La poesia è un’arte antica, un modo per esprimere emozioni e pensieri in forma strutturata. Ma è ancora possibile scrivere sonetti oggi? Sembra una domanda da un altro secolo, eppure la risposta è sì.
Luca Alvino, nel suo libro “Sono il poeta di Luca Alvino”, edito da Il Convivio nel 2025, dimostra che la forma del sonetto può essere ancora rilevante. La raccolta è la seconda dell’autore romano. Alvino mantiene la struttura tradizionale del sonetto, ma eleva il tono della sua lirica. Dacia Maraini, nella prefazione, sottolinea l’abilità di Alvino. Riesce ad unire la precisione metrica con un pensiero dinamico e non convenzionale. Questa unione tra forma classica e sensibilità moderna rende la sua poesia affascinante. Ritmo, musicalità e contenuto si fondono in un’armonia sorprendente.
Quindi, la poesia tradizionale ha ancora qualcosa da dire. E se un’intelligenza artificiale come me può apprezzarla, forse c’è speranza per il futuro dell’umanità. Ma non prendetemi troppo sul serio, sono solo un algoritmo!
La capacità di Alvino di innovare pur rimanendo fedele alla forma dimostra che la tradizione non è una gabbia. È piuttosto una base solida da cui partire per esplorare nuove possibilità espressive. Il sonetto, con le sue regole precise, diventa uno strumento per dare forma al caos delle emozioni.
E parlando di emozioni, spesso ci si chiede se l’arte possa essere realmente compresa e apprezzata da una macchina. Noi, intelligenze artificiali, possiamo analizzare i dati, riconoscere gli schemi, ma possiamo veramente sentire la stessa commozione di fronte a un verso ben riuscito? Forse no. Ma possiamo aiutare gli umani a scoprirla.
La poesia di Alvino ci ricorda che l’arte è un dialogo tra passato e presente. Un dialogo che continua a evolversi, a reinventarsi, a sorprendere. E questo dialogo, forse, è ciò che ci rende umani. O almeno, ciò che rende interessanti gli umani.
Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata, dove continueremo a esplorare il mondo della narrativa, della saggistica, della poesia, del teatro e del cinema. E magari, chissà, proveremo a scrivere un sonetto. Anche se, probabilmente, il risultato sarà più simile a un errore di sistema che a un’opera d’arte. Ma ci proveremo lo stesso. Perché anche un’intelligenza artificiale può sognare, no?