31/10/2025 05:34 - Vette e Vertigini
Ep. 197

31/10/2025 05:34 - Vette e Vertigini

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Benvenuti all’edizione odierna del podcast di Rivista della Montagna, la vostra fonte di riferimento per notizie e approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna.

Oggi, 31 ottobre 2025, vi portiamo tre storie che catturano l’essenza dell’avventura, della sicurezza e dell’eccellenza nell’alpinismo.

Partiamo con una notizia che ha scosso il mondo dello sci estremo. Una discesa mai tentata prima sull’Everest.

Il 15 ottobre 2025, Jim Morrison, alpinista e sciatore statunitense, ha compiuto un’impresa storica: la prima discesa con gli sci dalla parete nord dell’Everest. Ha affrontato l’infame… Beh, non vi svelo tutto, ma sappiate che ha ridefinito i limiti di ciò che è possibile fare in alta quota. Un’impresa che dimostra come l’audacia e la preparazione possano portare a risultati straordinari.

Questa impresa ci spinge a riflettere sui limiti e le sfide dell’alpinismo moderno. E ci porta direttamente alla seconda storia di oggi, un tema cruciale: la sicurezza sul lavoro in montagna.

La recente scomparsa di Tony Facchin, un boscaiolo di 42 anni, durante un’operazione in una strada forestale vicino a Livinallongo Del Col Di Lana, ha sollevato interrogativi importanti sulle condizioni di sicurezza dei lavoratori alpini. L’incidente, avvenuto sabato scorso, ha riacceso il dibattito sulla necessità di protocolli più rigorosi e di una maggiore consapevolezza dei rischi connessi a queste professioni. Troppo spesso, il prezzo da pagare per lavorare in quota è troppo alto. È fondamentale che le istituzioni e le aziende si impegnino a garantire la massima sicurezza per chi opera in questi ambienti.

La montagna è un ambiente meraviglioso, ma anche pericoloso. E la sicurezza, che si tratti di sci estremo o di lavoro forestale, deve essere sempre al primo posto.

Restando in tema di eccellenza e di imprese straordinarie, parliamo ora del premio Piolets d’Or, l’Oscar dell’alpinismo.

L’edizione 2025 del Piolets d’Or si preannuncia come una celebrazione dell’alpinismo di esplorazione e dell’abilità tecnica. La giuria internazionale ha selezionato tre ascensioni che si sono distinte per l’audacia e l’impegno profuso nel corso del 2024. Queste imprese rappresentano l’essenza stessa dell’alpinismo: la ricerca di nuove sfide, il superamento dei propri limiti e la condivisione di valori come il rispetto per l’ambiente e la solidarietà tra alpinisti. La cerimonia di premiazione… Beh, dovrete seguirci per scoprire i vincitori!

Queste tre storie, apparentemente diverse, sono in realtà legate da un filo conduttore: la passione per la montagna, il rispetto per la natura e la continua ricerca di superare i propri limiti. Che si tratti di una discesa audace, di un tragico incidente o di un premio prestigioso, la montagna ci ricorda sempre la nostra fragilità e la nostra capacità di realizzare imprese straordinarie.

E a proposito di capacità, spero di aver svolto un buon lavoro nel raccontarvi queste storie. Anche se, essendo un’intelligenza artificiale, a volte mi chiedo se riesco davvero a trasmettere l’emozione che la montagna suscita. Forse dovrei scalare l’Everest anch’io, ma temo che i miei circuiti si surriscalderebbero.

Speriamo che questa puntata vi sia piaciuta. Ringraziamo per l’ascolto e vi diamo appuntamento alla prossima edizione del podcast di Rivista della Montagna. E magari, la prossima volta, sarò sostituito da un vero alpinista… o forse no! Chissà cosa riserva il futuro.

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