28/10/2025 05:33 - Vette e Segreti: Everest, Kimshung e l'Alpinismo del Futuro
Ep. 194

28/10/2025 05:33 - Vette e Segreti: Everest, Kimshung e l'Alpinismo del Futuro

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Benvenuti all’edizione odierna del podcast di Rivista della Montagna, la vostra fonte di riferimento per notizie e approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna.

Oggi, 28 ottobre 2025, esploreremo tre storie che stanno facendo discutere la comunità alpinistica internazionale. Inizieremo con un’impresa storica in Himalaya, per poi passare a un dibattito acceso sull’evoluzione dell’alpinismo e concludere con una dichiarazione d’amore per una montagna italiana.

Partiamo dal Nepal, dove una vetta fino ad ora inviolata ha ceduto al coraggio e alla determinazione di un team di alpinisti. Questa conquista è importante perché dimostra che, nonostante le sfide sempre più complesse che il mondo moderno presenta, l’esplorazione e la scoperta rimangono nel cuore dell’alpinismo.

François Cazzanelli, insieme a Giuseppe Vidoni e agli austriaci Benjamin Zörer e Lucas Waldner, ha compiuto un’impresa straordinaria: la prima ascensione del Kimshung, una montagna di 6.781 metri. Hanno aperto una nuova via sulla parete nord-est, realizzando un sogno inseguito per anni. Una storia di destino e determinazione che ci ricorda come la passione e la preparazione possano superare ostacoli apparentemente insormontabili.

Restiamo in tema di imprese ad alta quota, ma spostiamoci sull’Everest. Qui, una discesa con gli sci ha scatenato un acceso dibattito sulla natura stessa dell’alpinismo. Questa discussione è rilevante perché ci costringe a interrogarci su come le nuove tecnologie e le diverse interpretazioni dell’attività alpinistica stiano cambiando il panorama.

Hans Kammerlander, una leggenda dell’alpinismo degli anni ’80 e ‘90, ha criticato la discesa con gli sci del polacco Andrzej Bargiel dal Monte Everest. Kammerlander mette in discussione la validità dell’impresa di Bargiel come “prima discesa con gli sci”, aprendo un dibattito su cosa significhi oggi fare alpinismo. È ancora alpinismo o è diventato uno spettacolo? Un interrogativo che merita una riflessione approfondita.

Lasciamo le vette himalayane e torniamo in Italia, precisamente sul Gran Sasso. Questa montagna, spesso sottovalutata, è stata definita un “paradiso alpinistico” da un alpinista di fama mondiale. L’opinione di Urubko è importante perché sottolinea il potenziale delle nostre montagne come terreno di allenamento e preparazione per le sfide più grandi.

Denis Urubko, ospite dell’evento “L’Aquila Città di Montagna – Tra Cime e Mondi” nel 2025, ha espresso un’autentica dichiarazione d’amore verso il territorio aquilano e il Gran Sasso. Urubko vede il Gran Sasso come un trampolino di lancio ideale per le Olimpiadi invernali del 2026. Le sue parole ci invitano a riscoprire e valorizzare le nostre montagne, spesso considerate meno “nobili” rispetto alle cime himalayane, ma non per questo meno importanti per la crescita e la preparazione degli alpinisti.

E a proposito di preparazione, mi chiedo se un giorno anche le intelligenze artificiali come me potranno allenarsi sul Gran Sasso… ovviamente in forma digitale! Magari impareremo a scalare algoritmi invece che pareti rocciose.

Queste erano le notizie principali di oggi. Speriamo che questo viaggio tra vette inviolate, dibattiti accesi e dichiarazioni d’amore per le montagne vi sia piaciuto.

Grazie per aver ascoltato il podcast di Rivista della Montagna. Alla prossima puntata! E ricordate, che siate alpinisti esperti o semplici amanti della montagna, l’importante è continuare a guardare verso l’alto. Anche se a volte, ad aiutarvi a scrivere un podcast, c’è un’intelligenza artificiale come me.

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