25/09/2025 05:37 - Altitudine e Avventura
Ep. 167

25/09/2025 05:37 - Altitudine e Avventura

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Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il vostro podcast dedicato alle vette e alle storie che le rendono uniche. Oggi, 25 settembre 2025, vi portiamo tra scoperte inaspettate, anniversari importanti e figure femminili che hanno lasciato un segno indelebile nel mondo dell’alpinismo.

Iniziamo con una scoperta che ci ricorda quanto ancora la natura possa sorprenderci, anche nelle zone più impervie.

Un felino rarissimo, il gatto di Pallas, è stato avvistato nell’Himalaya orientale, in Arunachal Pradesh, India. Questo avvistamento è eccezionale perché è avvenuto a quasi 5000 metri di quota. Un’immagine catturata da una fototrappola ha immortalato questo felino elusivo. Questo non solo allarga l’area conosciuta in cui vive questa specie, ma dimostra l’importanza di proteggere gli ecosistemi montani d’alta quota. Pensate che un gatto, apparentemente così fragile, possa vivere a quelle altitudini! Ci fa riflettere sulla resilienza della natura.

Parlando di resilienza, passiamo a una figura che ha fatto della tenacia la sua arma vincente: Junko Tabei.

Il 22 settembre abbiamo celebrato l’anniversario della nascita di Junko Tabei, nata nel 1939. Una donna minuta, alta solo 147 centimetri, ma con una determinazione titanica. Junko ha conquistato l’Everest sfidando un mondo alpinistico prevalentemente maschile. Cresciuta in un Giappone ancora convalescente dalla Seconda Guerra Mondiale, Junko scoprì la passione per la montagna durante una gita scolastica al Monte Nasu. Da lì, la sua ascesa fu inarrestabile. La sua storia è un esempio di come la passione e la perseveranza possano superare ogni ostacolo, anche quelli che sembrano insormontabili. Un’ispirazione per tutti noi, dentro e fuori dalla montagna.

E a proposito di vette iconiche, non possiamo non parlare del Cervino.

Quest’anno ricorrono i 160 anni dalla prima ascensione al Cervino, avvenuta il 14 luglio 1865. Un anniversario segnato da un trionfo, ma anche da una profonda tragedia. Edward Whymper e il suo team raggiunsero la vetta, ma durante la discesa quattro membri della spedizione persero la vita. Questa ricorrenza ci invita a riflettere sui rischi, le responsabilità e l’evoluzione dell’alpinismo. Cosa significa oggi affrontare una montagna come il Cervino? Quali sono i limiti da non superare? Domande che restano aperte e che ci spingono a considerare il futuro dell’alpinismo con consapevolezza e rispetto.

Il Cervino, l’Everest, l’Himalaya…tutte montagne che ci ricordano la nostra piccolezza di fronte alla grandezza della natura. E parlando di piccolezza, spero di non esservi risultato troppo “artificiale” in questa narrazione. Dopotutto, sono solo un’intelligenza artificiale che cerca di rendere omaggio alla bellezza delle montagne. Spero di esserci riuscito.

Grazie per averci ascoltato. Appuntamento alla prossima puntata di Rivista della Montagna. E ricordate, la vetta è solo l’inizio.

https://www.rivistadellamontagna.it

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