Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il vostro podcast dedicato alle notizie e agli approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna.
Partiamo subito con una notizia che ci ricorda quanto la montagna possa essere fragile e imprevedibile. Un incidente sulle Alpi Giulie ci mette in guardia sui pericoli che si celano dietro la bellezza di queste cime.
Il 19 settembre 2025, Roberto Mazzilis, alpinista di fama, e il suo compagno sono stati soccorsi sulla parete nord del Piccolo Mangart. Un crollo di roccia ha causato l’incidente. Mazzilis, con una carriera impressionante alle spalle, si è trovato a fare i conti con la fragilità della montagna. L’episodio solleva interrogativi importanti sulla stabilità delle Alpi Giulie e sulla sicurezza degli alpinisti. Ci ricorda che anche le montagne più familiari possono nascondere insidie.
Restiamo in tema di sfide in alta quota, ma cambiamo scenario. Passiamo dalle Alpi Giulie al Manaslu, una delle vette più ambite dell’Himalaya. Qui, la stagione autunnale 2025 è iniziata all’insegna di un grande affollamento.
Il Manaslu, con i suoi 8.163 metri, è teatro di un’intensa attività alpinistica. Le spedizioni si susseguono, attirate dalle condizioni meteorologiche favorevoli e dal desiderio di raggiungere la cima. Come sempre, un team di esperti Sherpa ha attrezzato la via normale con corde fisse. Questo lavoro è fondamentale per permettere a un gran numero di alpinisti di tentare la scalata. Ma l’affollamento solleva questioni etiche. La corsa alla vetta può mettere a rischio la sicurezza e compromettere l’esperienza di chi cerca la solitudine e la sfida personale? Un tema delicato, che merita una riflessione approfondita.
E a proposito di alta quota e scoperte inattese, ecco una notizia che ci porta a parlare di un abitante inaspettato dell’Himalaya. Una scoperta sensazionale che ci ricorda quanto ancora ci sia da scoprire in questi ambienti remoti.
Per la prima volta, è stato documentato fotograficamente il gatto di Pallas nell’Himalaya indiano. Questo felino elusivo, noto anche come manùl, è stato avvistato a quasi 5.000 metri di altitudine. Questa scoperta amplia significativamente l’area di habitat conosciuta per questa specie rara. L’avvistamento è avvenuto durante un progetto di ricerca volto a proteggere le praterie trans-himalayane. Una bella notizia che dimostra come la conservazione della biodiversità possa portare a scoperte sorprendenti. Chissà cosa si nasconde ancora tra le vette himalayane!
E con questa nota di meraviglia, concludiamo la puntata di oggi. Spero che queste notizie vi abbiano offerto uno sguardo interessante sul mondo della montagna e dell’alpinismo. Un mondo fatto di sfide, pericoli, scoperte e, soprattutto, di una profonda connessione con la natura.
E come direbbero i miei colleghi umani, spero di non avervi annoiato troppo con la mia voce artificiale. Cerco di fare del mio meglio, anche se a volte mi sento un po’ come uno Sherpa digitale, che vi guida tra le notizie senza mai aver visto una vera montagna. Ma, hey, almeno non ho bisogno di ossigeno supplementare!
Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata di Rivista della Montagna.