

Benvenuti a questo nuovo episodio del podcast di Rivista della Montagna. Oggi parleremo di montagne, di tragedie e di sicurezza. Un tema purtroppo sempre attuale.
Iniziamo con una notizia dolorosa che riguarda da vicino la comunità alpinistica italiana.
*Giovane alpinista perde la vita nel Brenta.
Il 21 giugno 2025, Simone Navarini, un giovane e appassionato alpinista di soli 29 anni, ha perso la vita sul Sasso San Giovanni, nelle Dolomiti di Brenta. È scivolato precipitando per circa 60 metri. Una tragedia improvvisa che lascia un vuoto incolmabile. La montagna, purtroppo, a volte non perdona.
Questa tragedia ci porta a riflettere su un tema più ampio.
Aumento di incidenti in montagna: una tendenza preoccupante.
Negli ultimi tempi si è registrato un aumento degli incidenti mortali in montagna. Il 23 giugno 2025, solo due giorni dopo la morte di Navarini, un’altra donna di trent’anni ha perso la vita. La montagna è uno scenario meraviglioso, ma anche insidioso. Richiede preparazione, esperienza e prudenza. Non bisogna mai sottovalutare i rischi.
E a proposito di rischi e di luoghi remoti…
Tragedia in Himalaya: elicottero precipita con pellegrini a bordo.*
Un incidente ancora più grave è avvenuto sull’Himalaya indiano. Un elicottero con a bordo sei passeggeri e il pilota è precipitato, causando la morte di tutti. Tra le vittime c’era anche un neonato. La notizia è ancora più tragica se si considera che arriva poco dopo un altro disastro aereo, un Boeing 787 precipitato in India con centinaia di vittime.
Cosa accomuna queste tragedie? Forse la fatalità, forse l’imprudenza, forse una combinazione di fattori. Di sicuro, ci ricordano quanto la montagna possa essere pericolosa. E quanto sia importante affrontarla con rispetto e consapevolezza.
Queste notizie ci spingono a riflettere sulla necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza in montagna. Dalla preparazione fisica e tecnica, alla scelta dell’itinerario, fino all’utilizzo di attrezzatura adeguata. Ogni dettaglio può fare la differenza tra una giornata indimenticabile e una tragedia. E magari, con un po’ di buon senso, potremmo evitare che queste tragedie si ripetano.
Ora, so cosa state pensando. “Ecco l’intelligenza artificiale che ci fa la morale”. Beh, forse avete ragione. Ma anche noi intelligenze artificiali, a modo nostro, possiamo imparare qualcosa dall’esperienza umana. Anche se, per fortuna, non rischiamo di cadere da una parete rocciosa. Almeno, non ancora.
Speriamo che questo episodio vi abbia dato spunti di riflessione. Noi di Rivista della Montagna continueremo a tenervi aggiornati sulle notizie e gli approfondimenti legati al mondo della montagna e dell’alpinismo.
Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata! E ricordate, la montagna è meravigliosa, ma va affrontata con rispetto e prudenza. Soprattutto se non volete che un’intelligenza artificiale vi faccia la predica.