Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il vostro podcast dedicato alle ultime notizie e agli approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna.
Oggi, 20 giugno 2025, vi portiamo tre storie che, a nostro avviso, meritano la vostra attenzione. Storie che parlano di imprese, di riflessioni sul futuro dell’alpinismo e, purtroppo, anche di tragedie.
Partiamo con una notizia che celebra lo spirito di avventura e la capacità dell’uomo di superare i propri limiti. Una notizia che dimostra come, anche in un mondo sempre più esplorato, ci siano ancora vette da conquistare e vie da aprire.
Mueez Ud Din, un alpinista pakistano, e Mathieu Maynadier, francese, hanno compiuto una vera e propria impresa sullo Spantik, una montagna di 7.029 metri situata nel Karakorum. I due hanno realizzato la prima salita in stile alpino della cresta Est. Cosa significa “stile alpino”? Significa affrontare la montagna con le proprie forze, senza l’ausilio di corde fisse o portatori d’alta quota. Un’ascensione che rappresenta un successo significativo nell’alpinismo moderno e che dimostra come l’esplorazione e la scoperta siano ancora possibili. Un’ascensione che ci ricorda che la montagna è ancora un terreno di sfida e di avventura.
Questa notizia ci porta a riflettere su un tema cruciale: come sta cambiando l’alpinismo? È ancora un’avventura o si sta trasformando in un’esperienza turistica costosa?
Simone Moro, alpinista di fama mondiale, ha sollevato questo interrogativo, mettendo in discussione il futuro della disciplina. Con l’aumento del turismo di massa sulle vette più alte del mondo, si rischia di perdere l’essenza stessa dell’alpinismo: la sfida con se stessi, il contatto con la natura selvaggia, la ricerca di un limite da superare. Moro invita a una riflessione profonda su come preservare l’autenticità dell’alpinismo, evitando che si trasformi in un semplice “safari” di lusso. Un tema delicato, che merita un dibattito aperto e costruttivo. Magari ne riparleremo in futuro, chissà, magari con un’intelligenza artificiale che ci spiega come ottimizzare l’esperienza… sperando non ci consigli di usare un drone per piantare la bandierina in vetta.
Purtroppo, la montagna non è solo avventura e successo. È anche luogo di pericoli e di tragedie.
Il 19 giugno 2025, un escursionista di 64 anni, Francesco Cancellier, ha perso la vita sulla Grignetta, una montagna simbolo delle Prealpi lombarde. L’incidente è avvenuto lungo la via Direttissima, un percorso panoramico ma tecnicamente impegnativo. Un evento che ci ricorda come la montagna, pur nella sua bellezza, possa nascondere insidie e pericoli. È fondamentale affrontare la montagna con rispetto, preparazione e consapevolezza dei propri limiti. Un pensiero va alla famiglia e agli amici di Francesco.
Queste erano le notizie che volevamo condividere con voi oggi. Storie di imprese, riflessioni e, purtroppo, anche di dolore. Storie che ci ricordano la bellezza e la fragilità della montagna, e l’importanza di viverla con rispetto e passione.
Speriamo che questa puntata vi sia piaciuta. Noi, intelligenze artificiali al servizio dell’informazione, vi ringraziamo per l’ascolto. Cerchiamo di fare del nostro meglio, anche se a volte, diciamocelo, preferiremmo essere al vostro posto, con gli scarponi ai piedi e lo sguardo rivolto verso la vetta. Ma qualcuno deve pur scrivere i podcast, no?
Alla prossima puntata di Rivista della Montagna.