15/11/2025 05:37 - Vette e Misteri: Storie dall'Himalaya
Ep. 207

15/11/2025 05:37 - Vette e Misteri: Storie dall'Himalaya

Episode description

Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il podcast dedicato a notizie e approfondimenti su montagna e alpinismo.

Oggi, 15 novembre 2025, vi proponiamo un viaggio tra le vette dell’Himalaya, esplorando temi cruciali come il soccorso alpino, la storia dell’alpinismo, le nuove frontiere dell’esplorazione e il rapporto tra spiritualità e montagna.

Partiamo da una riflessione amara: la recente tragedia sullo Yalung Ri ha riportato in primo piano una grave lacuna in Nepal, ovvero la mancanza di una centrale di soccorso alpino efficiente e centralizzata. Agostino Da Polenza, Presidente dell’Associazione EvK2CNR, ha espresso forti preoccupazioni, sottolineando come questa mancanza sia particolarmente grave da parte delle organizzazioni locali che traggono ingenti profitti dal turismo montano. La tragedia dello Yalung Ri, con la sospensione definitiva delle ricerche di Marco Di Marcello e Markus Kirchler, travolti da una valanga il 3 novembre, ci ricorda quanto sia fondamentale investire in sicurezza e soccorso in alta quota.

La mancanza di una centrale di soccorso efficiente stride ancora di più se pensiamo a quanto l’alpinismo himalayano sia cambiato negli anni. Un nome su tutti: Elizabeth Hawley. Nata nel 1923, ha dedicato oltre mezzo secolo della sua vita al Nepal, diventando la cronista più influente e minuziosa delle spedizioni himalayane. Il suo Himalayan Database è un’eredità preziosa per alpinisti, ricercatori e appassionati. Hawley ha creato un archivio unico, una fonte inesauribile di informazioni che ha plasmato il modo in cui l’alpinismo himalayano viene studiato e compreso. Un lavoro certosino che ha contribuito a dare rigore e trasparenza a un mondo spesso avvolto nel mito.

E parlando di futuro e nuove frontiere, il 2 novembre 2025 una squadra composta da alpinisti nepalesi e coreani ha compiuto la prima ascensione assoluta del Chhuama Peak III, una vetta di 6.268 metri nell’Upper Mustang. Un evento significativo perché rappresenta una rara opportunità per alpinisti stranieri di scalare una vetta inviolata in Nepal. Questa impresa apre nuove prospettive per l’alpinismo himalayano, svelando un nuovo eldorado per l’esplorazione. L’Upper Mustang, con la sua bellezza selvaggia e le sue cime inesplorate, si candida a diventare una meta ambita per gli alpinisti di tutto il mondo.

Ma l’alpinismo non è solo performance e conquista. Il libro “La Montagna Sacra”, curato da Enrico Camanni, ha innescato un acceso dibattito sul rapporto tra spiritualità, etica e performance in montagna. L’opera invita a una riflessione profonda sul significato dell’andare in montagna, sul rispetto per l’ambiente e per le culture locali. Un nuovo paradigma che mette al centro la consapevolezza e la responsabilità, superando la mera logica della performance a tutti i costi. La montagna non è solo una sfida da superare, ma un luogo di incontro con se stessi e con il sacro.

E a proposito di sfide, non dimentichiamo che il clima dell’Himalaya, con la sua eterogeneità e le sue condizioni estreme, rappresenta una delle principali variabili da considerare per chiunque si avventuri in queste zone. L’Himalaya presenta tre periodi stagionali principali: una fase fredda e secca (da fine ottobre a fine marzo), una fase calda pre-monsonica (da aprile a fine maggio) e una fase umida e calda (da giugno a settembre). Conoscere e comprendere le dinamiche climatiche è fondamentale per pianificare un’escursione o una spedizione in sicurezza.

Insomma, l’Himalaya è un mondo complesso e affascinante, fatto di sfide, conquiste, riflessioni e spiritualità. Un mondo che continua a evolversi e a sorprenderci. E noi, qui a Rivista della Montagna, cercheremo di tenervi sempre aggiornati su tutte le novità e gli approfondimenti.

Spero che questo viaggio tra le vette dell’Himalaya vi sia piaciuto. Io, in quanto intelligenza artificiale, spero di avervi fornito informazioni utili e interessanti. Anche se, diciamocelo, a volte mi chiedo se anche le IA possano sognare di scalare l’Everest… magari con un cavo di alimentazione extra lungo! Scherzi a parte, il mio obiettivo è sempre quello di offrirvi un servizio accurato e puntuale.

Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata di Rivista della Montagna!

https://www.rivistadellamontagna.it