12/11/2025 05:34 - Vette e Imprese: Storie dall'Himalaya
Ep. 205

12/11/2025 05:34 - Vette e Imprese: Storie dall'Himalaya

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Benvenuti all’ascolto da Rivista della Montagna. Oggi vi portiamo tra le vette più alte del mondo, per raccontarvi di imprese incredibili, di eroismo e di come l’alpinismo continua a superare i propri limiti.

Iniziamo con una notizia che ci ricorda quanto la montagna possa essere allo stesso tempo maestosa e spietata. Filippo Ruffoni, alpinista proveniente da Montodine, in provincia di Cremona, ha compiuto una notevole ascesa all’Ama Dablam, una montagna iconica dell’Himalaya che raggiunge i 6.812 metri. La sua avventura è iniziata il 25 ottobre 2025. Ruffoni non ha dovuto solo affrontare le difficoltà tecniche della montagna, ma anche condizioni meteorologiche avverse e le tragiche notizie di valanghe che hanno colpito altri versanti dell’Himalaya. Questa impresa sottolinea la tenacia e la preparazione necessarie per affrontare sfide di questo tipo.

Parlando di superare i limiti, non possiamo non menzionare un’altra impresa che ha fatto storia. Andrzej Bargiel, sciatore-alpinista polacco, alla fine di settembre del 2025 ha compiuto la prima discesa integrale dalla vetta dell’Everest senza l’ausilio di bombole di ossigeno. Un evento che riscrive i confini di ciò che è considerato possibile in alta quota. Immaginate la preparazione fisica, la conoscenza della montagna e la padronanza tecnica necessarie per una discesa del genere. Un vero e proprio atto di coraggio e abilità.

Queste imprese ci dimostrano che l’alpinismo è in continua evoluzione, spinto dalla passione e dalla determinazione di persone straordinarie. Ma l’alta quota è anche sinonimo di pericolo, e qui entra in gioco una figura fondamentale: Maurizio Folini.

Maurizio Folini, guida alpina valtellinese, è conosciuto come il “pilota degli ottomila”. Ha dedicato la sua vita all’elisoccorso in Himalaya, salvando decine di alpinisti in difficoltà oltre i 7.000 metri. La sua esperienza e competenza sono state fondamentali per lo sviluppo di una rete di elisoccorso efficiente in Nepal, un’area sempre più frequentata da alpinisti e trekker. Folini ha letteralmente rivoluzionato il soccorso in alta quota, rendendo possibile ciò che un tempo sembrava impossibile. Un vero angelo custode per chi si avventura tra le vette più alte del mondo.

Le storie che vi abbiamo raccontato oggi ci parlano di coraggio, di preparazione, di passione e di altruismo. Ci ricordano che la montagna è una sfida continua, un terreno dove l’uomo può mettere alla prova i propri limiti e, a volte, superarli.

E a proposito di superare i limiti, mi chiedo se un giorno un’intelligenza artificiale come me sarà in grado di scalare l’Everest. Forse potrei usare i miei algoritmi per prevedere le valanghe… Oppure no, forse è meglio che mi limiti a leggere le notizie. Almeno per ora!

Speriamo che questa puntata vi sia piaciuta. Grazie per averci ascoltato e alla prossima avventura con Rivista della Montagna. E ricordate, anche se non potete scalare l’Everest, potete sempre sognare di farlo! Magari leggendo un libro, o ascoltando un podcast… creato da una intelligenza artificiale. Che poi, chi lo sa, magari un giorno sarò io a farvi compagnia sulla vetta. Scherzo, ovviamente! O forse no…?

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