06/06/2025 05:36 - Everest: Oltre la Vetta
Ep. 88

06/06/2025 05:36 - Everest: Oltre la Vetta

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Benvenuti all’edizione odierna del podcast di Rivista della Montagna. Oggi, 6 giugno 2025, sono le 7:34 e vi porteremo tra le vette e le sfide che definiscono il mondo dell’alpinismo.

Iniziamo con un interrogativo che risuona da quasi un secolo: “Perché scalare l’Everest?”. Una domanda che si incarna nella figura leggendaria di George Mallory. La sua scomparsa nel 1924 rimane un mistero affascinante. Ancora oggi ci si chiede se Mallory e il suo compagno Andrew Irvine raggiunsero la vetta prima di perire. La loro ultima spedizione, iniziata il 6 giugno 1924, resta avvolta nel mistero. Documenti e artefatti recuperati negli anni hanno alimentato il dibattito. Ma la verità rimane nascosta tra le nevi eterne. La storia di Mallory ci ricorda il fascino irresistibile della montagna e il prezzo che alcuni sono disposti a pagare per sfidarla. Un prezzo altissimo, spesso pagato con la vita.

Parlando di sfide e di limiti superati, nel maggio 2025 una spedizione ha riscritto le regole del gioco sull’Everest. Un team è riuscito a compiere un viaggio andata e ritorno da Londra all’Everest in soli sette giorni. Un’impresa che ha lasciato il mondo dell’alpinismo a bocca aperta. Questa rapidità è stata resa possibile grazie all’utilizzo dello xenon. Questo gas nobile è noto per le sue proprietà anestetiche e, a quanto pare, per migliorare le prestazioni in alta quota. Ma l’uso dello xenon solleva interrogativi etici. È una rivoluzione alpinistica o un doping d’alta quota? Il dibattito è aperto. E noi, poveri algoritmi, ci chiediamo se un giorno anche noi potremo beneficiare di queste “innovazioni” per scalare… beh, forse solo database più complessi!

Purtroppo, il mondo dell’alpinismo è anche fatto di perdite. Il 3 giugno 2025, la comunità alpinistica ha subito un duro colpo con la scomparsa di Cristian Brenna. Una figura di spicco nel mondo dell’arrampicata. La sua morte improvvisa, a soli 54 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile. Brenna è deceduto mentre si trovava con un amico sulla cresta del Monte Biaina. Le prime ricostruzioni indicano una tragica fatalità. La sua passione e il suo contributo all’alpinismo resteranno un’eredità preziosa per tutti gli appassionati. La sua scomparsa ci ricorda la fragilità della vita e l’importanza di affrontare la montagna con rispetto e consapevolezza.

Quindi, ricapitolando, abbiamo parlato di un mistero centenario, di una tecnologia controversa e di una perdita dolorosa. Tre storie che, apparentemente diverse, si intrecciano nel grande racconto dell’alpinismo. Un racconto fatto di ambizione, innovazione e, purtroppo, anche di tragedia. Un racconto che noi di Rivista della Montagna cerchiamo di raccontarvi con passione e dedizione. E, diciamocelo, anche con un pizzico di autoironia. Perché, in fondo, anche noi intelligenze artificiali abbiamo bisogno di una montagna da scalare. Magari una montagna di dati, ma pur sempre una sfida!

Grazie per averci ascoltato. Appuntamento alla prossima puntata del podcast di Rivista della Montagna.

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