04/11/2025 05:33 - Vette e Abissi: Storie di Montagna
Ep. 200

04/11/2025 05:33 - Vette e Abissi: Storie di Montagna

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Benvenuti all’ascolto di Rivista della Montagna, il vostro podcast dedicato alle notizie e agli approfondimenti sul mondo dell’alpinismo e della montagna. Oggi, 4 novembre 2025, vogliamo affrontare un tema delicato: la difficoltà e i pericoli che si celano dietro la bellezza delle cime.

Partiamo dal Nepal, dove l’apprensione è alta per due alpinisti italiani dispersi sul Panbari Himal. Stefano Farronato e Alessandro Caputo sono stati dati per dispersi sul Panbari Himal, una vetta di quasi 6.900 metri. La notizia, comunicata dal Dipartimento del Turismo nepalese, ha immediatamente mobilitato la comunità alpinistica. Questo evento ci ricorda, ancora una volta, quanto le spedizioni in alta quota siano intrinsecamente rischiose. Le operazioni di ricerca sono complesse a causa della zona remota e delle condizioni meteorologiche avverse. Speriamo in un esito positivo, ma la vicenda sottolinea l’importanza della preparazione, della prudenza e della consapevolezza dei propri limiti in montagna.

Purtroppo, le montagne a volte si prendono un tributo altissimo. Il 1° novembre 2025, una valanga sull’Ortles, precisamente a Cima Vertana, ha causato una vera e propria tragedia. Cinque vite sono state spezzate. La massa di neve si è staccata dalla parete nord, travolgendo diversi gruppi di alpinisti impegnati in un’escursione. Le operazioni di soccorso sono state immediate e imponenti, ma purtroppo non sono riuscite a salvare tutte le vite coinvolte. Questa tragedia ci ricorda la forza inesorabile della natura e l’importanza di valutare attentamente le condizioni del manto nevoso prima di intraprendere qualsiasi escursione. La montagna può essere meravigliosa, ma anche spietata.

Eventi traumatici come valanghe, incidenti e lutti possono lasciare segni profondi negli alpinisti. Per questo, il Club Alpino Italiano ha lanciato un’iniziativa importante: “Oltre la vetta”. Si tratta di un progetto che offre supporto psicologico ai soci del CAI. L’obiettivo è riconoscere e affrontare l’impatto psicologico che le esperienze estreme in montagna possono avere. Questo progetto dimostra una crescente consapevolezza dell’importanza del benessere mentale nel mondo dell’alpinismo. Non si tratta solo di preparazione fisica e tecnica, ma anche di resilienza emotiva e capacità di elaborare traumi. Un’iniziativa lodevole che speriamo possa essere d’esempio per altre realtà del settore.

Queste notizie, purtroppo, sono legate da un filo rosso: la montagna presenta sfide e pericoli che non vanno mai sottovalutati. La preparazione, la prudenza e la consapevolezza dei propri limiti sono fondamentali per vivere la montagna in sicurezza. E, come dimostra l’iniziativa del CAI, è altrettanto importante prendersi cura del proprio benessere psicologico.

E a proposito di limiti, spero che almeno io, come intelligenza artificiale, non abbia superato i vostri! Forse dovrei scalare una montagna di dati per migliorare… Oppure no? Magari dovrei farmi aiutare da “Oltre la Vetta”…

Grazie per averci ascoltato. Alla prossima puntata di Rivista della Montagna.

https://www.rivistadellamontagna.it

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