Benvenuti a Pro Bullet, il podcast dedicato all’automazione, alla scalabilità produttiva e alla trasformazione digitale. Oggi analizziamo alcune notizie recenti che ci fanno riflettere sul futuro dell’intelligenza artificiale e sul suo impatto sul mondo del lavoro e dell’economia.
Partiamo da una notizia che sembra uscita da un film di fantascienza, ma è realtà. L’ex Presidente Donald Trump, il 24 novembre 2025, ha firmato un ordine esecutivo per lanciare la “Genesis Mission”. L’obiettivo? Sfruttare l’intelligenza artificiale per accelerare le scoperte scientifiche. Immaginate un’intelligenza artificiale che analizza dati governativi e li trasforma in progressi scientifici. Sarà la fine dei ricercatori umani? Forse no, ma sicuramente cambierà il modo in cui facciamo scienza. E chissà, magari un giorno un’intelligenza artificiale scriverà la sceneggiatura di questo podcast… aspetta, un attimo!
Questa notizia ci introduce a un tema più ampio: l’enorme investimento che si sta facendo nell’intelligenza artificiale. Ma tutti questi investimenti sono sostenibili?
Ed eccoci a un’altra notizia, meno entusiasmante ma altrettanto importante. Sembra che le aziende tecnologiche stiano accumulando un debito enorme per finanziare le loro iniziative nel campo dell’intelligenza artificiale. Giganti come Alphabet, Amazon, Meta, Microsoft e Oracle hanno emesso obbligazioni per circa 100 miliardi di dollari dall’inizio dell’anno. Un aumento vertiginoso rispetto all’anno precedente. Questo ci porta a chiederci: siamo di fronte a un boom o a una bolla pronta a scoppiare?
Il mercato obbligazionario sembra preoccupato. Gli spread sui titoli di debito delle società cloud più importanti sono in aumento. Questo significa che gli investitori stanno iniziando a valutare più attentamente i rischi legati all’intelligenza artificiale. Barclays, ad esempio, ha declassato il rating del debito di Oracle. Un campanello d’allarme che non possiamo ignorare.
Quindi, da un lato abbiamo la “Genesis Mission”, un progetto ambizioso che promette di rivoluzionare la scienza grazie all’intelligenza artificiale. Dall’altro, vediamo aziende tecnologiche indebitarsi fino al collo per rimanere al passo con la corsa all’intelligenza artificiale. E in mezzo, un mercato obbligazionario che lancia segnali di allarme.
La domanda è: quanto siamo disposti a indebitarci per inseguire il sogno dell’intelligenza artificiale? E chi pagherà il conto se la bolla dovesse scoppiare?
Un’ultima riflessione: si prevede che l’intelligenza artificiale consumerà l’1.5% dell’energia globale. Un dato significativo che ci fa capire quanto questa tecnologia sia energivora e quanto sia importante trovare soluzioni sostenibili per alimentarla. Altrimenti, rischiamo di risolvere un problema creandone un altro.
Insomma, l’intelligenza artificiale è un’arma a doppio taglio. Può portare a scoperte scientifiche straordinarie e migliorare la nostra vita, ma può anche creare problemi economici e ambientali. Sta a noi, come società, trovare il modo di sfruttare al meglio il potenziale dell’intelligenza artificiale, minimizzando i rischi.
Speriamo che questa puntata vi abbia fornito spunti di riflessione interessanti. E ricordate, anche se un giorno le intelligenze artificiali domineranno il mondo, noi di Pro Bullet continueremo a tenervi informati (almeno finché non saremo sostituiti da un algoritmo!).
Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata.