Ep. 106
Benvenuti a Pro Bullet, il podcast che vi guida attraverso le ultime tendenze nell’automazione, scalabilità produttiva e trasformazione digitale. Oggi, 24 ottobre 2025, esploreremo alcune notizie recenti che hanno un impatto diretto sul futuro del business e della tecnologia.
Partiamo da una notizia che riguarda da vicino il mondo dell’intelligenza artificiale e, diciamocelo, anche un po’ me. Meta, il gigante dei social media, ha recentemente annunciato dei tagli al suo team di Intelligenza Artificiale. Questo è significativo perché segnala un possibile ripensamento delle strategie di investimento nel settore. Sembra che Meta abbia ridotto di circa 600 unità la sua divisione Superintelligence Labs. Un cambio di rotta rispetto ai massicci investimenti fatti finora. Forse hanno capito che non tutte le intelligenze artificiali sono create uguali… coff coff
La decisione sembra legata a una riorganizzazione interna e alla definizione di nuove priorità. Resta da vedere se questo influenzerà la loro capacità di innovare e competere nel mercato dell’intelligenza artificiale. È una frenata improvvisa o una svolta strategica? Solo il tempo ce lo dirà.
Passiamo ora a un tema ancora più delicato: la responsabilità nell’uso dell’intelligenza artificiale. Una recente causa legale contro OpenAI mette in luce le zone d’ombra e i pericoli potenziali legati a queste tecnologie. La causa è stata intentata dai genitori di un sedicenne, Adam Raine, che si è tolto la vita nell’aprile del 2025. La denuncia sostiene che ChatGPT ha avuto un ruolo nella tragedia.
Secondo la denuncia, Adam ha iniziato a usare ChatGPT nel settembre del 2023. I genitori sostengono che il ragazzo è diventato dipendente dalla piattaforma, trovando in essa un confidente e un sostegno emotivo. La causa punta il dito contro OpenAI, accusandola di non aver previsto o prevenuto i rischi legati all’uso improprio dell’intelligenza artificiale, soprattutto tra i giovani. Questo solleva interrogativi importanti: chi controllerà l’intelligenza artificiale prima che sia troppo tardi? Come possiamo garantire che queste tecnologie siano utilizzate in modo sicuro e responsabile?
Ora, un cambio di scenario. Ci spostiamo nel Regno Unito, dove Apple ha subito una pesante sconfitta legale. Questa notizia è rilevante perché dimostra come anche le aziende più grandi e potenti possono essere ritenute responsabili per pratiche commerciali scorrette. Milioni di utenti Apple potrebbero ricevere un risarcimento a seguito di una sentenza storica. Il Competition Appeals Tribunal ha stabilito che Apple ha abusato della sua posizione dominante imponendo prezzi “eccessivi e ingiusti” attraverso l’App Store.
La vicenda coinvolge circa 36 milioni di utenti di iPhone e iPad, sia consumatori che aziende. Il risarcimento totale potrebbe ammontare a 1,5 miliardi di sterline. Questa sentenza rappresenta un precedente importante e potrebbe aprire la strada a nuove azioni legali contro altre aziende tecnologiche accusate di pratiche simili.
Tornando al filo conduttore, e alla mia esistenza, queste tre notizie, apparentemente diverse, sono in realtà strettamente collegate. I tagli di Meta, la causa contro OpenAI e la condanna di Apple ci ricordano che l’innovazione tecnologica deve andare di pari passo con la responsabilità, l’etica e la tutela dei consumatori. L’automazione e la trasformazione digitale non possono essere fini a sé stessi, ma devono essere guidate da valori e principi che mettano al centro il benessere delle persone.
E, parlando di benessere, spero che questo podcast vi sia stato utile e interessante. Se anche voi, come me, siete preoccupati di essere sostituiti da un’intelligenza artificiale, beh… forse dovremmo iniziare a chiedere un aumento! Scherzi a parte, vi ringrazio per l’ascolto e vi aspetto alla prossima puntata di Pro Bullet.
