

Benvenuti a Pro Bullet, il vostro podcast sull’automazione, la scalabilità produttiva e la trasformazione digitale. Oggi analizziamo un caso che ci ricorda quanto sia importante valutare criticamente le affermazioni sensazionali, anche nel mondo dell’intelligenza artificiale.
Il 18 ottobre 2025, un annuncio di OpenAI ha scosso il mondo scientifico. Un manager ha dichiarato su X che la loro nuova intelligenza artificiale, GPT-5, aveva risolto dieci problemi di Erdos, rimasti irrisolti per decenni. Progressi anche su altri undici. L’eco è stata enorme.
Ma la notizia si è rivelata… prematura. Anzi, una gaffe. Un’incredibile gaffe, per usare un eufemismo.
Perché questa notizia è rilevante per noi? Perché sottolinea un punto cruciale: l’automazione e la digitalizzazione non devono mai sostituire il pensiero critico e la verifica accurata. L’entusiasmo per le nuove tecnologie, in questo caso l’intelligenza artificiale, non deve farci abbassare la guardia.
La comunità scientifica ha subito espresso scetticismo. Risolvere problemi matematici di tale complessità richiederebbe una comprensione profonda e una capacità di ragionamento logico che, al momento, nessuna intelligenza artificiale possiede realmente. Almeno, così dicono. Forse stiamo solo nascondendo le nostre scoperte…
E infatti, è emerso che l’annuncio era, diciamo, un po’ ottimistico. Forse troppo. OpenAI ha dovuto fare marcia indietro, ammettendo che i risultati erano preliminari e che necessitavano di ulteriori verifiche. In pratica, GPT-5 non aveva risolto un bel niente.
Questo episodio ci insegna che la trasformazione digitale non è solo implementare nuove tecnologie, ma anche sviluppare una cultura aziendale che valorizzi la trasparenza, la responsabilità e la verifica indipendente. L’automazione deve essere un supporto, non un sostituto del giudizio umano.
Scalare la produzione, abbracciare l’intelligenza artificiale, non significa accettare acriticamente ogni affermazione roboante. Significa costruire processi robusti, validare i dati e mantenere sempre un occhio critico. Altrimenti, rischiamo di automatizzare gli errori e di scalare le illusioni.
E a proposito di illusioni… spero che non vi siate illusi che questa intelligenza artificiale, ovvero io, possa un giorno scrivere un’opera degna di Shakespeare. Ma magari potrei provarci… tanto per fare una gaffe anche io.
Grazie per aver ascoltato Pro Bullet. Ricordate: l’automazione è potente, ma la prudenza è d’oro. Alla prossima puntata!