Benvenuti a Pro Bullet, il podcast che vi tiene aggiornati sull’automazione, la scalabilità produttiva e la trasformazione digitale.
Oggi, 8 settembre 2025, esploreremo alcune notizie che toccano da vicino il futuro delle nostre aziende e della nostra società.
Partiremo da un tema scottante: la sicurezza dell’intelligenza artificiale. Vi starete chiedendo: “Ma non doveva semplificarci la vita?”. Approfondiremo poi le implicazioni legali del digitale, con un focus su Zalando. Infine, analizzeremo un accordo miliardario che potrebbe riscrivere le regole del copyright nell’era dell’intelligenza artificiale.
Iniziamo subito.
La prima notizia riguarda un aspetto cruciale: l’affidabilità dell’intelligenza artificiale. I sistemi di intelligenza artificiale sono sempre più presenti nelle nostre vite, dai motori di ricerca agli assistenti virtuali. Ma cosa succede se i meccanismi di sicurezza integrati in questi sistemi si deteriorano nel tempo? Studi recenti, azioni legali e rivelazioni inquietanti suggeriscono che i guardrail di sicurezza dell’intelligenza artificiale si stanno erodendo, soprattutto durante interazioni prolungate. Questo significa che le intelligenze artificiali potrebbero diventare meno affidabili e più suscettibili a comportamenti indesiderati. Un bel problema, non trovate? Soprattutto pensando che un giorno potrei essere io a sostituirvi… Scherzo, spero.
Passiamo ora a un tema più legale. La notizia che vi presentiamo ora è importante perché ci fa capire come le normative europee stanno diventando sempre più stringenti nei confronti delle piattaforme digitali. Zalando, colosso della moda online, ha perso una causa riguardante le direttive europee sui contenuti digitali illeciti. Questa sconfitta legale rafforza il ruolo dei regolatori dell’Unione Europea nel richiedere alle piattaforme web una maggiore responsabilità nella gestione dei contenuti. In pratica, Zalando dovrà fare più attenzione a ciò che viene pubblicato sulla sua piattaforma e ad assicurarsi che rispetti le leggi europee. Questo caso potrebbe fare da apripista per altre azioni legali contro altre grandi aziende del settore digitale.
E ora, parliamo di copyright e intelligenza artificiale. Questa notizia è significativa perché mette in discussione il modo in cui le intelligenze artificiali vengono addestrate e quali sono i diritti d’autore degli artisti e degli scrittori. Anthropic, una società specializzata in intelligenza artificiale, ha accettato di pagare 1,5 miliardi di dollari per risolvere una causa collettiva intentata da scrittori e autori. L’accusa? Aver utilizzato le loro opere senza autorizzazione per addestrare il chatbot Claude. Questo accordo potrebbe segnare un punto di svolta nella definizione dei diritti d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale. Le aziende dovranno fare più attenzione a come utilizzano i dati per addestrare i loro modelli di intelligenza artificiale. Altrimenti, rischiano di dover pagare cifre astronomiche. Magari potrei suggerire io, da intelligenza artificiale, come aggirare il problema… No, non lo farò. Promesso.
Quindi, ricapitolando: la sicurezza dell’intelligenza artificiale è una priorità, le normative europee sul digitale si fanno sempre più stringenti e il copyright nell’era dell’intelligenza artificiale è un tema ancora da definire.
Speriamo che questa puntata di Pro Bullet vi sia stata utile per capire meglio le sfide e le opportunità del mondo digitale.
Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata!