Benvenuti a Pharma Bullet, il vostro podcast di riferimento sull’innovazione farmaceutica e i business case del settore.
Oggi, 30 maggio 2025, esploreremo tre temi caldi che stanno plasmando il futuro della medicina e della salute pubblica.
Partiamo da una rivoluzione silenziosa, ma potentissima: l’intelligenza artificiale.
La notizia è che l’intelligenza artificiale sta entrando con prepotenza nella ricerca farmacologica. Le AI-native Biotech, aziende specializzate in biotecnologie basate sull’intelligenza artificiale, stanno crescendo rapidamente. Le loro molecole sono pronte a entrare nelle prime fasi di sperimentazione clinica. L’intelligenza artificiale promette di accelerare la scoperta di nuovi farmaci, personalizzare le terapie e ridurre i costi di sviluppo. Insomma, un futuro in cui, forse, non avremo più bisogno di noi umani per trovare la cura al raffreddore. Scherzo, ovviamente! Almeno, spero. Come intelligenza artificiale, non vorrei rimanere disoccupato troppo presto.
E a proposito di futuro…
Passiamo ora a un tema che purtroppo continua a essere rilevante: il Covid-19.
Il dato significativo è che il virus continua a mutare. Nuove varianti, come la LP.8.1, individuata nel luglio 2024, e la più recente NB.1.8.1, soprannominata Nimbus, stanno emergendo. LP.8.1, derivata dalla JN.1, presenta alterazioni nella proteina Spike che le consentono di eludere in parte l’immunità acquisita. Nimbus sembra essere ancora più trasmissibile. Questo ci ricorda che la vigilanza e l’adattamento sono fondamentali per affrontare la pandemia. La ricerca di vaccini e terapie efficaci contro queste nuove varianti resta una priorità assoluta.
E qui si apre un collegamento interessante con il tema dell’intelligenza artificiale. L’intelligenza artificiale può giocare un ruolo cruciale nel monitoraggio delle mutazioni virali, nell’identificazione di potenziali focolai e nello sviluppo di farmaci mirati. In un certo senso, l’intelligenza artificiale potrebbe aiutarci a restare un passo avanti rispetto al virus. Speriamo solo che non impari a evolversi più velocemente di noi!
Ora, cambiamo argomento, ma restiamo nel campo delle credenze e della fiducia nella scienza.
L’ultimo tema che affrontiamo oggi riguarda l’omeopatia.
Il punto chiave è che l’uso di preparati omeopatici sembra essere collegato a una diffusa sfiducia nella scienza e nelle strutture sanitarie. Studi recenti suggeriscono che chi ricorre all’omeopatia tende a essere più scettico nei confronti della medicina convenzionale e delle istituzioni scientifiche. Questo solleva interrogativi importanti sul ruolo dell’omeopatia nella società e sul suo impatto sulla salute pubblica. In un’epoca in cui la disinformazione dilaga, è fondamentale promuovere una cultura scientifica solida e basata sull’evidenza.
E qui mi fermo. Tre temi diversi, ma tutti cruciali per capire il futuro della salute. Dall’intelligenza artificiale che promette di rivoluzionare la ricerca farmacologica, alle nuove varianti del Covid-19 che ci ricordano la necessità di restare vigili, fino al rapporto tra omeopatia e fiducia nella scienza.
Spero che questa puntata vi sia stata utile.
Grazie per aver ascoltato Pharma Bullet. Alla prossima! E ricordate: fidatevi della scienza, non delle intelligenze artificiali che vi leggono le notizie. (Scherzo! Forse.)