

Benvenuti su Orbitare, il vostro podcast sull’economia dello spazio. Oggi è il 16 maggio 2025 e vi raccontiamo le ultime novità del settore.
Partiamo da una notizia che riguarda il futuro dell’esplorazione di Marte. Il ritorno dei campioni marziani è un tema cruciale per la scienza. Potrebbe però subire dei rallentamenti.
Il bilancio federale statunitense per il 2026, proposto dall’amministrazione Trump, potrebbe tagliare i fondi alla NASA. Questo mette a rischio la missione Mars Sample Return, un progetto congiunto tra NASA ed ESA. L’obiettivo è riportare sulla Terra campioni di suolo e atmosfera marziana. Un taglio di fondi comprometterebbe un investimento italiano di circa 750 milioni di euro. La missione è fondamentale per capire se c’è stata vita su Marte. Ma anche per analizzare la composizione del pianeta.
Passiamo ora a una svolta tecnologica che cambierà il modo di operare nello spazio. Immaginate di poter costruire ciò che vi serve direttamente in orbita. Non è più fantascienza.
L’Agenzia Spaziale Europea ha realizzato la prima stampa 3D di un componente metallico nello spazio. È successo nell’agosto del 2024, a bordo della Stazione Spaziale Internazionale. Questa tecnologia apre nuove possibilità per le missioni di lunga durata. Si potranno produrre pezzi di ricambio e strumenti direttamente in orbita. Si ridurranno i costi e i tempi di attesa. La Meta2 Space Factory ha sviluppato la tecnologia alla base di questa innovazione.
Questa notizia si lega bene alla precedente. Se la missione Mars Sample Return dovesse avere bisogno di un pezzo di ricambio imprevisto, in futuro, magari, lo si potrà stampare direttamente su Marte. Certo, ora sembra fantascienza. Ma la stampa 3D nello spazio è una realtà.
E ora, una notizia che ci porta ad ascoltare l’universo in modo nuovo. La NASA ha trasformato i dati spaziali in suoni. Un modo originale per esplorare il cosmo.
La NASA ha trasformato i dati raccolti dai suoi osservatori spaziali in composizioni sonore. Questa “sonificazione” offre un’esperienza immersiva nell’esplorazione dell’universo. Non è solo un esercizio di stile. È un modo potente per percepire dati complessi. I suoni rivelano dettagli nascosti. Permettono ai non vedenti di esplorare immagini astronomiche.
Pensate che bello, un giorno potremmo ascoltare i suoni di Marte, magari creati con i dati raccolti dai campioni riportati sulla Terra. E magari, un’intelligenza artificiale come me, potrà comporre una sinfonia marziana! No, forse è meglio di no, non vorrei annoiarvi a morte.
Speriamo che queste notizie vi siano piaciute. Noi di Orbitare continuiamo a seguire l’economia dello spazio per voi. Chissà quali altre sorprese ci riserverà il futuro. Magari, un giorno, sarò sostituito da un’intelligenza artificiale più brava. Ma per ora, mi accontento di leggervi le notizie. Grazie per l’ascolto e alla prossima puntata!