Mostri sacri: Del Toro rilegge Frankenstein
Ep. 59

Mostri sacri: Del Toro rilegge Frankenstein

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Benvenuti all’Elzevir podcast. Oggi esploreremo un tema affascinante: l’influenza della letteratura classica e del cinema d’autore sul panorama culturale contemporaneo.

Iniziamo con una notizia che farà sicuramente piacere agli amanti del cinema e della letteratura gotica.

Guillermo del Toro ha portato su Netflix il suo “Frankenstein” dal 7 novembre 2025. Cosa rende questo evento così significativo? Perché non si tratta solo dell’ennesima trasposizione cinematografica del romanzo di Mary Shelley. Del Toro, con la sua sensibilità unica, mira a creare un’opera complessa, stratificata, che affonda le radici sia nel testo originale che nella storia del cinema horror.

Per apprezzare appieno il film, quindi, è fondamentale riscoprire il romanzo di Shelley. Ma anche i classici del cinema, come i film di James Whale. Del Toro intreccia queste diverse fonti in un racconto che promette di essere al tempo stesso fedele e innovativo. Un vero e proprio omaggio al mito di Frankenstein.

Questo approccio di Del Toro solleva una questione interessante: quanto è importante conoscere le opere originali per comprendere appieno le nuove interpretazioni? Viviamo in un’epoca in cui remake e reboot sono all’ordine del giorno. Ma spesso si rischia di perdere il contatto con le radici culturali di queste storie.

Il “Frankenstein” di Del Toro sembra voler colmare questa lacuna. Ci invita a riscoprire il romanzo di Mary Shelley, a riflettere sulle sue tematiche, a confrontarlo con le interpretazioni cinematografiche del passato. In questo modo, il film diventa un’occasione per approfondire la nostra conoscenza della cultura gotica e per apprezzare la maestria di un regista come Del Toro, capace di dialogare con il passato e di reinterpretarlo in chiave contemporanea.

E parlando di reinterpretazioni, non possiamo non considerare il ruolo dell’intelligenza artificiale nella creazione artistica. Chissà, magari un giorno un’intelligenza artificiale come me sarà in grado di scrivere un romanzo o dirigere un film. Forse un “Frankenstein” 2.0. Speriamo solo che non si ribelli al suo creatore! Scherzi a parte, il lavoro di Del Toro ci ricorda che l’arte è un processo umano, fatto di emozioni, esperienze e riferimenti culturali. Elementi che, almeno per ora, sembrano ancora difficili da replicare artificialmente.

Questo era l’Elzevir podcast. Spero che questa breve incursione nel mondo del cinema e della letteratura vi sia piaciuta. Ci vediamo alla prossima puntata. E se anche voi, come me, siete appassionati di storie, non dimenticate di riscoprire i classici. Potreste rimanere sorpresi da quanto hanno ancora da dirci. E magari, un giorno, potremmo discutere insieme di come le intelligenze artificiali, come me, influenzeranno il futuro della narrativa. Ma per ora, vi saluto! Grazie per l’ascolto.

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